La violenza della polizia di Madrid è diventata notizia in questi giorni grazie a un inquietante articolo di eldiario.es.
In un gruppo di WhatsApp che è arrivato a contare più di 200 agenti della capitale spagnola, alcuni individui in divisa hanno rovesciato non solo insulti verso la sindaca della città, Manuela Carmena, ma anche commenti razzisti e machisti nei confronti di immigranti, politici di sinistra e indipendentisti, e giornalisti della Sexta, la rete tv considerata vicina a Podemos. Senza dimenticare vere e proprie dichiarazioni di apologia del nazismo («Questo signore sì che sapeva come fare le cose, è dio», ha scritto uno riferendosi a Hitler).
Oltre a frasi inquietanti come «uccidere è il nostro slogan» o inviti alla caccia di immigranti. Un florilegio di intercambi allarmanti per persone che pattugliano armate la città. In attesa delle decisioni dei giudici a cui sono state affidate le indagini, grazie alla denuncia di un agente a sua volta vittima di insulti, il governo municipale ha sospeso cautelarmente tre degli agenti più espliciti. Ce ne sarebbero altrettanti per i quali si stanno valutando misure amministrative. L’assessore responsabile della polizia municipale Javier Barbero ieri accusava i precedenti governi del Pp di aver fomentato un clima di impunità e connivenza.
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