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Solidarietà dei detenuti al movimento No Tav

Caro “Osservatorio”, poche righe per accompagnare un elenco di prigionieri che intendono manifestare la loro solidarietà al movimento No Tav e al centro sociale Askatasuna. Appare ingiusto anche a gente come noi, che popoliamo le discariche di carne umana chiamate carceri, espropriare la terra a chi l’abita e se ne prende cura, sol perché uno o più mercanti decidono che le loro merci debbano viaggiare più velocemente, così come i loro guadagni. Il capitalismo è già dentro la sua fase di decadenza. Il “libero mercato” che avrebbe dovuto essere per tutti la porta d’accesso verso lo sviluppo economico, oggi conta enormi contraddizioni: la Greca, il Portogallo, il Belgio e il gigante Usa, che oggi grida e minaccia il “default”. Qualcuno ha mentito, ha creato “bolle” che hanno ingannato l’intero pianeta. La violenza però è da scongiurarsi, fa il gioco dei “velocisti” dei nemici della madre Terra.

Allora?

Resistere resistere.

Detenuti No Tav

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