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Siracusa: suicida in cella a Cavadonna, a togliersi la vita un detenuto napoletano di 45 anni

I sindacati tengono il conto degli assordanti numeri che documentano la silenziosa strage consumata dietro le sbarre degli affollati penitenziari italiani. La 26ma vittima dell’anno è un uomo di 45 anni, Domenico Franzese, originario di Afragola, condannato ad una pena definitiva che avrebbe terminato di espiare a ottobre del prossimo anno, che si è impiccato ieri mattina all’interno del carcere di Cavadonna.

La notizia è stata diffusa da un comunicato stampa emesso dalla Uil Pa Penitenziari. L’uomo era stato trasferito, da pochi giorni, a Siracusa proveniente dal carcere di Poggioreale e si trovava rinchiuso in una cella del reparto accettazione.
“Non potremo mai abituarci a questi rintocchi delle campane a morto che, purtroppo, stanno diventando la colonna sonora che accompagna il nostro agire quotidiano. Appena ieri – ricorda Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Pa Penitenziari – abbiamo accompagnato nell’ultimo viaggio un nostro giovane collega suicidatosi, ed è il terzo in quindici giorni. Tra qualche ora si celebrerà a Roma l’Annuale della Polizia Penitenziaria. Abbiamo deciso di partecipare in segno di rispetto ai nostri caduti e verso coloro che ogni giorno prestano, con dovere silente e sofferto, servizio nelle frontiere della civiltà, in quelle discariche umane che sono le nostre prigioni. Parteciperemo in silenzio. Un silenzio che accusa più di ogni protesta, più di ogni manifestazione. Siamo davvero curiosi di ascoltare le parole del Presidente Napolitano e del Ministro Alfano. La straordinarietà del momento, sono certo, impedirà loro di pronunciare discorsi effimeri, vuoti, demagogici, inutili. Speriamo – conclude il Segretario della Uil Pa Penitenziari – di ascoltare parole di conforto, di speranza, di vicinanza. Soprattutto auspichiamo che i soliti annunci e le solite promesse siano sostituiti da fatti concreti ed utili a risolvere, sebbene parzialmente, gli annosi, gravissimi, problemi dell’universo carcerario. La politica e i politici hanno il dovere morale e politico di indicare un percorso e offrire soluzioni”.
In ambito locale la precarietà della condizione carceraria è stata più volte evidenziata dalle organizzazioni sindacali di categoria. È di alcuni giorni fa la proclamazione dello stato di agitazione indetta dall’Ugl Polizia Penitenziaria del personale operante all’interno della casa di reclusione di Augusta con la sospensione di tutte le attività extra quali palestra, campo, scuola e passeggio, che costringe gli agenti, in carenza di organico, a sopportare turni estenuanti con grave pregiudizio per la sicurezza e l’incolumità di poliziotti e detenuti. Il vice segretario nazionale, Sebastiano Bongiovanni, ha inoltre sollecitato un incontro con il prefetto per trattare la spinosa vicenda che riguarda anche l’indebolimento strutturale dell’istituto di pena megarese.

fonte: Giornale di Siracusa

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