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Rosarno: Nuove aggressioni ai lavoratori migranti stagionali

L’86% dei lavoratori agricoli è senza contratto di lavoro, più della metà dorme a terra, senza acqua, luce e servizi igienici.

E’ quanto emerge dai dati raccolti dalla clinica mobile di Medu, medici per i diritti umani che da metà novembre è tornata ad operare nella zona della piana di Gioia Tauro per prestare assistenza sanitaria e legale ai lavoratori stranieri stagionali.

Una popolazione giovane impiegati per oltre 8 ore al giorno, retribuita a giornata con una paga che oscilla tra i 25 euro per la raccolta di agrumi e i 30 euro per la raccolta di kiwi e olive: il 35% in meno di quanto stabilito dai contratti provinciali territoriali.

Non va meglio per le condizioni di vita anche quest’anno di estremo degrado. il 45% dei braccianti dorme a terra in strutture prive di acqua, luce e servizi igienici. 300 persone vivono in una fabbrica nella zona industriale di San Ferdinando oggi sovraffollata e con condizioni igienico sanitarie precarie.

Stessa situazione a Rosarno al campo container in contrada Testa dell’acqua, area di competenza regionale ma completamente abbandonata al degrado, mentre è stata nuovamente rinviata l’apertura del “villaggio della solidarietà” costato quasi due milioni di euro i cui lavori sono fermi per una interdittiva antimafia.  (  Qui il link per leggere il rapporto completo di Medu)

A Rosarno infine si è registrato l’ennesima aggressione. Quattro in totale gli episodi fino ad oggi denunciati dai migranti, l’ultimo pochi giorni fa proprio a Rosarno.

I giovani vengono aggrediti  da sconosciuti mentre stanno rientrando nella tendopoli di San Ferdinando. Secondo le testimonianze, la dinamica pare essere stata la medesima: tra le 18 e le 20, quando l’illuminazione nell’area industriale era pressoché assente, due soggetti in macchina, sporgendosi dal finestrino dell’autovettura, hanno ferito con una spranga di ferro i ragazzi che stavano rientrando a piedi o in bicicletta. Due delle vittime, condotte al Pronto Soccorso, hanno riportato un trauma alla testa.

Ascolta l’intervento ai nostri microfoni di Giulia Bari, coordinatrice del progetto terra giusta di Medu.

da Radio Onda d’Urto

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