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Roma: Fascisti aggrediscono militante di Action

Caduto il governo Prodi è iniziata la campagna elettorale. E se Berlusconi invoca la marcia su Roma, nella capitale c’è già chi risponde obbedisco. Ognuno con le sue forme. C’è chi fa campagne mediatiche e chi invece preferisce aggressioni «squadristiche». Con l’obiettivo di andare alle elezioni tutti insieme. L’ultimo assalto è avvenuto domenica sera. Il più grave di una serie di violenti attacchi ai danni di giovani di sinistra cominciati il giorno della caduta del governo. «Un nostro compagno che fa l’operatore sotto la metro Termini per conto di un’agenzia interinale – denuncia Claudio del centro sociale La Strada – è stato aggredito». Lui è Paolo Vernini, 26enne, attivista di Action: «Mentre lavoravo all’improvviso sono stato colpito – racconta – con un cazzotto da dietro, sono caduto e a quel punto ho preso una serie di calci. Poi non ricordo più nulla». Verrà portato d’urgenza al pronto soccorso dell’Umberto I. Avrà 25 giorni di prognosi. «Due punti in testa, medializzazione del setto nasale» e lividi per tutto il corpo, la diagnosi. Durante l’aggressione, 5 o 6 sarebbero gli assalitori, nessuno è intervenuto: la gente che affollava a quell’ora (19.30) la metro è rimasta inerme e l’arrivo dei vigilantes è stato tardivo. Nessuno è stato fermato, malgrado Termini sia una stazione militarizzata. Sembra però che la Digos stia esaminando i nastri delle telecamere: due degli aggressori sarebbero già stati riconosciuti. Se il gesto ha una chiara matrice fascistoide, per la Rete antifascista metropolitana avrebbe anche un nome e un cognome: «Riteniamo che i responsabili siano militanti della Fiamma Tricolore». Secondo la ricostruzione fatta ieri in conferenza stampa dalla Ram, gli aggressori avrebbero portato bandiere della Fiamma e tra loro sarebbero stati riconosciuti attivisti di Casa Pound, centro sociale di estrema destra interno al partito. Dal giorno della caduta di Prodi l’estrema destra nella capitale è entrata in effervescenza. In particolare la forza guidata da Romagnoli, movimentista ma non restia ad «attraversamenti» istituzionali. E pronta ad allearsi con Berlusconi alle prossime elezioni, come scrive uno dei leader, Giuliano Castellino, su Fare Quadrato (fanzine della Fiamma): «Berlusconi e il centrodestra non sono Mussolini e il fascismo, ma almeno in questa coalizione non esiste la pregiudiziale antifascista». E ancora: «Berlusconi non ha mai festeggiato un 25 aprile e ha sempre speso parole positive sul nostro Duce». Non a caso la Fiamma giovedì sera è stata la prima a festeggiare in piazza la caduta di Prodi. «Il problema è la connivenza istituzionale e culturale con la Cdl. In un clima di politiche sicuritarie e razziste a loro viene data mano libera», denuncia ancora la Ram. Il ricordo va alle predenti campagne elettorali (soprattutto quella del ’94 che vedeva Fini candidato sindaco di Roma) caratterizzate proprio da un’escalation di violenza fascista. «Avranno pane per i loro denti», afferma Andrea Alzetta di Action, che spinge per «una rete di autodifesa da parte delle realtà sociali». Ma la risposta della Ram è soprattutto politica: «Bisogna riorganizzare la sinistra culturalmente e ricostruire un tessuto sociale di forze democratiche che siano maggioritarie nella città». Sotto accusa «l’equidistanza» di Veltroni che «non chiude i loro covi» e il mancato intervento della prefettura. Tante aggressioni ma nessun colpevole: Villa Ada in primis. Subito è arrivata la solidarietà dei gruppi comunali della sinistra arcobaleno e del ministro Ferrero, che dice: «Chiederò ad Amato di intervenire, sperando che l’episodio non sia l’inizio della campagna elettorale dell’estrema destra».

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