Porte divelte, vetri infranti, strutture e mobilio danneggiato, locali inondati di schiuma di estintori: questo lo scenario che hanno trovato ieri mattina gli attivisti dello spazio autogestito Casale Garibaldi, nella periferia est di Roma, nel quartiere Casilino 23.

Uno spazio occupato sul finire degli anni ’80, di proprietà municipale, che ospita tantissime attività, eventi e laboratori, per piccoli e grandi, impegnato in prima fila in percorsi di mutualismo e sede sindacale delle Camere del lavoro autonomo e precario.

Questa mattina all’alba ignoti hanno distrutto alcune porte e finestre del casale e si sono introdotti per vandalizzare strutture e materiali, usando estintori, pietre e altri oggetti utili al danneggiamento.
Si tratta di un salto di qualità della “guerra a bassa intensità” che negli ultimi anni è stata compiuta contro uno spazio sociale, mutualistico, femminista, di produzione culturale e di nuovo welfare. Uno dei tanti spazi autogestiti che non si arrende davanti a un presente fatto di precarietà, sfruttamento, egoismo e speculazione.
Una strategia infame e vigliacca, che intende colpire un’idea e una pratica di città solidale.
Non abbiamo tempo per lamentarci, solo tanta rabbia e voglia di non mollare di un centimetro. Rispondiamo quindi con una mobilitazione permanente: dalle 12 di oggi appuntamento pubblico e collettivo per iniziare a sistemare lo spazio, fare la conta dei danni, condividere la rabbia e i prossimi passaggi di mobilitazione.
Confermiamo ovviamente l’evento di oggi, domenica 22 gennaio, con lo STRAmercato, che diventa la prima tappa della mobilitazione straordinaria, politica, militante e di autofinanziamento. Unica risposta degna per gli infami che pensano di fermarci.

Questo atto – raccontano gli attivisti – si inserisce in una scia di episodi vandalici iniziati con la fine della vecchia convenzione, nel 2017, a partire dalla decisione di non lasciare lo spazio, a fronte dell’immobilità della vecchia amministrazione. Su questi episodi abbiamo presentato anche un esposto e una denuncia-querela alla polizia municipale, di cui ad oggi non sappiamo che fine abbiano fatto. Diversa celerità invece è stata dimostrata dal reparto edilizia della polizia locale che lo scorso anno ha fatto un’ispezione nel giardino del casale, terminata con una denuncia surreale di abuso edilizio per una struttura mobile, con rotelle, utilizzata per coprire la zona cucina da pioggia e intemperie”.