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Processo Cucchi: infermiera testimonia “mi disse che a picchiarlo furono i Carabinieri”

Continuano le udienze del processo per accertare le cause della morte del giovane Stefano Cucchi. Il romano 31enne, arrestato con l’accusa di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, morì dopo un ricovero durato quattro giorni nel reparto penitenziario dell’ospedale Sandro Pertini.
Imputati nel processo che si svolge in Corte d’Assise sono tre guardie penitenziarie, tre infermieri e sei medici. Ieri è stato uno di quei giorni in cui un testimone è venuto a confermare quanto detto durante la fase di indagine. Si tratta di una delle infermiere dell’ospedale Sandro Pertini, Silvia Porcelli: “Stefano Cucchi mi disse che qualcuno gli aveva menato e che erano stati i carabinieri – ha detto.
Quando dissi a Stefano che avrei dovuto chiamare gli agenti come testimoni di quello che mi diceva – ha aggiunto Porcelli – lui, mentre stavo per uscire dalla stanza, mi disse “non chiamare nessuno, tanto non lo ripeto”. Da quel momento ha cominciato a negare tutto, anche il fatto che aveva già detto di essere celiaco”. Ieri in aula è stato anche visto un video dei sotterranei delle celle del tribunale, dove secondo i pm Cucchi fu picchiato dagli agenti penitenziari, pestaggio suffragato dalla testimonianza Yaya Samura già raccolta in incidente probatorio. La difesa degli agenti ritiene che da quella posizione era impossibile vedere. Mentre secondo i pm la visuale era adeguata.
fonte: il manifesto

Comments ( 1 )

  • Anonymous

    Caso Cucchi; con Masaniello, il Giudiciume, il santantonio, la Giustizia e i Cornacopia visti da Zione.

    Chi semina vento, raccoglie Tempesta; quindi, male non fare e paura non avere; per esperienza di vita e da vecchio lettore di Cronaca Vera, avendo anche fatto Testamento, col Serpentume non si sa mai, parlo tranquillo (e ciacch pur, ma nun mmerech) col cuore e colla mente e ricordo che Masaniello affermava che il pesce puzza dalla testa e da allora poco è cambiato, perché quando qualche triste Sbirro o assimilabile, compie una Barbarie, difficilmente si riesce a fargliela pagare, perché di solito opera sotto il manto protettivo di qualche bravo Giudicione, che quando non lo ispira, quasi sempre lo copre ed anche perché le Vittime di Misfatti di Stato raramente hanno alle spalle una Famiglia pugnace, che benché distrutta dal grande dolore per l’Assassinio dello sfortunato figlio (Stefano Cucchi, punta di un iceberg) riesce a trovare (ma serve pure la capacità di agire, la fortuna di incappare in un Avvocato a posto, la possibilità economica ed anche la volontà di rischiare di immiserirsi senza soddisfazione, purtroppo) la ammirevole forza di reagire per fare in modo che si abbia Giustizia per il loro ragazzo, in nome dell’Oltraggiata Umanità.

    Belin, meno male che il Senatorato a vita viene riconosciuto ad ogni morte di Papa e chissà come ci sarà restato male qualche eccellente gaglioffo, Usurpatore di altrui Toga, meriti e carriera che così ha perso un’altra agognata e prestigiosa medaglia per la propria vanagloriosa collezione, a tale per lui ferale notizia; perchè da poco è stato insignito e a ragion veduta, con questa alta Onorificenza il nuovo Presidente del Consiglio e speriamo che almeno lui col nuovo Ministro della Giustizia, una Professoressa del Diritto di chiara fama, riescano a fare la Riforma della Giustizia, cosa che finora l’arrabbiata canea rossa e affine ha impedito al precedente Governo di portare a termine; forse e finalmente si riuscirà a buttare nella tazza del water la vile Giudiceria di parte e a tirare la catena, una volta per tutte.

    Minchia, sento tanfo di Giudiciume, boia fauss; ma come è brutta la vecchiaia birba, Maremma maiala; perché le antiche voci dall’Oltretomba ogni tanto ritornano e non mi lasciano riposare tranquillo, bravi ragazzi; così mi ricordo di quando un uomo onesto, il Giudice Pott, cambiò mestiere per scrupolo di Coscienza e diventò un Pagliaccio del Circo; mentre il Re dei Pagliacci, il Miserabile Falsone, per sciocco spirito di emulazione e grazie anche al rabbioso Rodomonte, pm d’aula che sostituiva egregiamente un altro Scombinato della loro Banda, a due svergognande Ruffiane, più un’altra laida Leguleia a seguire e con qualche medagliato Caporale, della serie Gendarmi di Viù (coevi) diventò anche il Presidente della Corte dei Buffoni …

    Taci, emerito IGNORANTE; così disse nella Pubblica Aula, l’Avvocato al Miserabile p.m. (nella tana dei Criminali Ratti della Fogna di Torino); l’Infame magistrato com’era abituato in quel luogo Immondo, con Superbia e Ludibrio, e specie coi poveri Cristi riottosi all’inchino, impunemente perseguitava TERRORIZZANDO e Defecando sul Libro della Legge; e forse fu anche per questa ennesima figura di MERDA, e alla complicità di ignobili lacchè Scribacchini che iniziò l’eccelsa e ricca carriera, l’empio Boss dei Cialtroni e Felloni Giudiziari; sempre pronto, in ossequio alla MAFIA dei “Galantuomini” e all’Omertà coi suoi Associati, a magnificare e premiare gli errori e le Infamie dei suoi degni Compari (ma non solo di fede politica) e a Calunniare, SEQUESTRARE e Macellare la gente per bene, Innocente e Incensurata, continuando così scelleratamente a spargere il sangue dell’Oltraggiato Popolo Italiano; Puah, alla faccia di questi abbietti e Disonorandi Vermi del turpe GIUDICIUME e dei loro Manutengoli.

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