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Processo Aldrovandi: Interviene il perito di difesa

Nel processo Aldrovandi in corso a Ferrara, entrano le vicende di un altro processo analogo, conclusosi da poco a Trieste. Tre poliziotti sono stati condannati. Vediamo quali sono le analogie nel servizio di Filippo Vendemmiati.Le regole di pronto intervento. Cosa fare quando si immobilizzano persone agitate.Il Giudice Francesco Maria Caruso ha disposto l’acquisizione dei manuali delle istruzioni in uso alla Polizia di Stato, in vigore fino al 25 settembre 2005, la mattina in cui morì Federico Aldrovandi.Lo spunto viene da un processo analogo che si è concluso da pochi giorni a Trieste.Il 21 gennaio di quest’anno, tre agenti sono stati condannati con rito abbreviato a 6 mesi di carcere per aver provocato la morte di Riccardo Rasman, durante un intervento nella sua abitazione.Secondo la sentenza di I° grado, la morte è da attribuire ad asfissia e a collasso cardiocircolatorio. L’Avvocato Fabio Anselmo, legale di parte civile in entrambi i processi, nota come nei manuali delle forze dell’ordine, sia chiaramente indicato che quando si immobilizza una persona prona a terra, un eccessivo carico sul dorso, può tramutarsi in una crisi d’ossigeno, specie se la persona è agitata. Nella 26^ udienza serrato confronto tra i periti, richiamati a discutere sulle conclusioni del Professor Gaetano Tiene, luminare della cardiologia.E’ d’accordo Giovanni Beduschi, medico legale della famiglia Aldrovandi. La foto del cuore di Federico evidenzia un ematoma traumatico, e quella che prima era un’ipotesi probabile, ora è quasi una certezza. Opposto il parere di Giuseppe Fortuni, medico legale dei 4 agenti. Quella di Tiene è un’ipotesi suggestiva, ma assai poco probabile che si basa su una foto tra l’altro imprecisa e sfuocata.

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