Menu

Pisa: La Polizia sgombera e carica violentente Occupy Pisa

Un giornata complessa e tesa quella che si è svolta ieri a Pisa. Iniziata poco prima delle 7 con lo sgombero dell’edificio di via la Pergola, dove i giovani del movimento Occupy Pisa avevano dato vita a un’occupazione lo scorso 17 novembre, al termine di un corteo contro la crisi. Polizia e Carabinieri in tenuta antisommossa, si sono presentati al cancello, hanno spaccato il lucchetto, sono entrati e hanno notificato la denuncia ai tre giovani che si trovavano in quel momento dentro: due ragazze, rispettivamente di 21 e 23 anni, e un ragazzo di 19 anni.
Subito dopo lo sgombero la reazione degli occupanti e del movimento #occupyPisa è stata quella di organizzare un corteo spontaneo per le vie della citta.All’altezza della banca Uinicredit i manifestanti  all’ingresso questa volta hanno trovato un folto schieramento di Carabinieri in tenuta antisommossa, che contrariamente a quanto avvenuto per la Cassa di Risparmio, impedivano l’accesso ai manifestanti. Qui prima qualche spintone, poi slogan e urla e quindi i Carabinieri che caricano violentemente i manifestanti, allontanando il gruppo verso il centro della piazza. Scene di tensione quando alcuni manifestanti sono stati rincorsi dagli agenti, qualcuno cadeva per terra, qualche passante totalmente estraneo ai fatti rimaneva incastrato.( video)
Il bilancio sarà di 4 manifestanti tutti feriti in maniera lieve e 3 agenti contusi, tra cui un agente della Digos che ha riportato 4 punti alla testa per un colpo dall’origine ancora non chiara: i manifestanti infatti, non avevano né caschi né alcun oggetti in mano. Gli unici colpi, come mostrano le numerose immagini, provenivano infatti dai manganelli dei carabinieri.
Ma quanto accaduto davanti all’Unicredit non ha fermato il corteo, che piuttosto ha proseguito prima verso il Comune di Pisa, dove è entrato e ha scandito slogan all’interno di Palazzo Gambacorti rivolti “alla maggioranza che governa a Pisa e al Pd, che sostengono questo governo e le sue politiche prone ai voleri dei poteri finanziari”. E ancora, all’uscita, prima di tornare nuovamente in piazza Dante passando per la Monte dei Paschi di Siena, hanno trovato numerose camionette della polizia e dei carabinieri ad attenderli in piazza Garibaldi. Nel giro di qualche minuto infatti la città era pesantemente militarizzata, con i passanti che si domandavano il perché di tale massiccio spiegamento di forze.
Alla Monte dei Paschi, sul Lungarno Pacinotti, i manifestanti si sono limitati a esporre lo striscione per qualche minuto. Qualcuno sventolava il proprio bancomat della Mps, chiedendo “ridateci i soldi”. Poi il corteo si è nuovamente diretto verso piazza Dante, dove ha concluso la sua risposta allo sgombero. Due tende, un presidio permanente, un’assemblea cittadina ieri sera e un dibattito nel pomeriggio inoltrato. Le attività di “Occupy Pisa no si fermano con questo sgombero”, hanno ripetuto più volte ieri, “così come la mobilitazione in reazione a ciò che la magistratura ha deciso di fare, non a caso due giorni dopo il lancio dell’iniziativa sull’esposto proprio per la situazione di via la Pergola con la campagna ‘Esponiamoci’. Sono segnali, ne prendiamo atto – hanno aggiunto – ma l’esperienza di questi mesi non si conclude con uno sgombero”.
Numerose manifestazioni di solidarietà ai ragazzi del movimento Occupy Pisa.

Tra i primi, la solidarietà di Rifondazione Comunista “Siamo con gli occupanti. Sgombero e cariche non interromperanno il percorso politico iniziato”, è la dichiarazione a caldo del Prc. “Rifondazione Comunista è con i precari e con gli studenti di Occupy Pisa sgomberati da via la Pergola – è scritto in una nota – e con i manifestanti caricati dalla polizia in piazza Garibaldi per impedire che entrassero simbolicamente nella sede di Unicredit”. Anche Rifondazione sottolinea la tempistica dell’intervento: “Colpisce il tempismo dello sgombero e l’uso sproporzionato della forza, proprio a due giorni dall’avvio di una raccolta firme a sostegno di un esposto che gli occupanti intendevano presentare alla procura per fare luce su alcune vicende di speculazione legate all’immobile di via la Pergola: si tratta di una questione complessa, emblematica della crisi economico-finanziaria in cui ci troviamo, su cui un’indagine della magistratura sarebbe doverosa”.
“Indigna che oggi le forze dell’ordine siano state usate non a tutela della Costituzione – si legge ancora – che all’articolo 42 sancisce la funzione sociale della proprietà, anche di quella privata, ma a tutela dei poteri forti. Lo sgombero avrà come solo risultato quello di riportare per altri anni ancora quello spazio al suo stato di abbandono, dopo che Occupy Pisa l’aveva restituito al quartiere ed alla città. L’organizzazione di uno studentato, di una mensa, di una palestra e di un’università popolare hanno rappresentato momenti importanti di socialità, di resistenza alla crisi e di riappropriazione di diritti e beni comuni, contro il ricatto del debito. Per questo – conclude Rifondazione – facciamo appello a tutte le forze vive della città di Pisa affinché questa progettualità non venga interrotta dallo sgombero, ma si estenda e diventi patrimonio comune”.

Il coordinamento provinciale di Sinistra Critica, che in un nota affermano: “L’esperienza di Via La Pergola ha avuto l’unica “colpa” di aver restituito in questi ultimi mesi alla città di Pisa un immobile che da anni era abbandonato e al centro di un vero e proprio scandalo finanziario, e forse è stato proprio questo a disturbare i poteri forti della città”. “Tutta questa vicenda – si legge ancora – rende ancora più chiaro quanto anche nel territorio pisano sia necessaria un’ampia e unitaria mobilitazione dal basso contro la crisi, contro il debito pubblico e contro chi l’ha provocato”.

Parole di vicinanza sono state inviate dal laboratorio delle Disobbedienze Rebeldìa: “Esprimiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà ad Occupy Pisa per il grave sgombero subito nella giornata di oggi. A distanza di pochi giorni dal lancio della campagna Esponiamoci e dell’annuncio di un esposto al Tribunale per lo scandalo finanziario che si cela dietro questo immobile, arriva ad orologeria l’azione delle forze dell’ordine, evidentemente su mandato dei tanti soggetti della speculazione che hanno lucrato dietro allo stabile di Via della Pergola e a tanti altri immobili”. “Quanto avvenuto oggi non è un caso – dicono – ma rispecchia pienamente le forme del governo della crisi, che restringe sempre più i diritti di critica e di proposta a Pisa, in Italia e in tutto il mondo”.

Anche la confederazione Cobas di Pisa esprime “sdegno per lo sgombero avvenuto stamani (ieri, ndr) a Pisa in via la Pergola”, e “solidarietà ai giovani che lottano contro le speculazioni finanziarie e immobiliari”.

La Rete dei Comunisti, a partire da quello che è successo ieri, invita a “unire le lotte per resistere all’offensiva del governo delle banche”. “Questa mattina – si legge in un comunicato – i giovani di Occupy Pisa sono stati svegliati da un ingente schieramento di polizia e carabinieri, che hanno messo fine a un’occupazione iniziata lo scorso 17 dicembre 2011, al termine di una manifestazione cittadina”.
“L’azione repressiva contro gli occupanti – afferma la rete dei Comunisti – è continuata durante la mattinata per le strade di Pisa, con manganellate agli sfrattati che tentavano l’occupazione simbolica di Unicredit in Piazza Garibaldi. Il tentativo dei giovani di entrare in questa filiale bancaria non era casuale ma legato a una specifica denuncia sul ruolo giocato da quella banca nello “scandalo” che si cela dietro agli stabili di via la pergola, ora in liquidazione a causa del fallimento della società proprietaria (l’Oliva S.r.l.), “scatola cinese” di una complessa cordata che vede coinvolte altre società, banche e finanzieri tristemente noti per ladrocini, speculazioni e truffe”.
“In questi giorni – ricordano ancora – circola una specifica denuncia e raccolta firme promossa da Occupy Pisa sull’intrallazzo scoperchiato dalla recente occupazione. Con la forza di un “ordine” garante esclusivo degli interessi di speculatori e padroni, si tenta di chiudere la bocca a una lotta importante in città, riproponendo a livello locale le logiche della contrapposizione frontale tra i palazzi del potere e i bisogni di larghe fette di popolazione colpite dalla crisi economica, così come sta avvenendo in tante altre città italiane – è di queste ore la notizia del divieto di manifestare a Napoli sotto le finestre della Regione Campania – e in Grecia, dove il governo Papademos ignora completamente la potente mobilitazione popolare contro le micidiali manovre economiche imposte dalla BCE”.
“Chiediamo l’immediata restituzione dello spazio di Via la pergola a Occupy Pisa – affermano – e l’apertura di un’inchiesta giudiziaria sullo scandalo finanziario. Gli spazi abbandonati, le case sfitte devono essere messe a disposizione delle realtà socio/culturali e dei bisognosi di casa”. E concludono: “Sollecitiamo tutte le realtà in lotta nella nostra città a unire le forze, per costruire una campagna politica generale contro la gestione autoritaria e poliziesca del territorio, perché si determinino nuovi rapporti di forza favorevoli al nostro blocco sociale di riferimento, formato da lavoratori, precari, studenti, pensionati, immigrati”.

Leave a Comment

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>