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I nuovi padri della patria

Il governo Meloni prosegue imperterrito e coerente nella campagna di rivalutazione di protagonisti della dittatura e del collaborazionismo con i nazisti.

di Mimmo Franzinelli

Le emissioni filateliche costituiscono un significativo veicolo propagandistico, come dimostra il nuovo francobollo dedicato – è notizia di oggi – al comandante squadrista Italo Foschi: a lui il duce commissionava spedizioni punitive contro avversari politici: dalla devastazione dell’abitazione dell’ex presidente del Consiglio Nitti all’organizzazione di assalti ai giornali e a parlamentari aventiniani.

Sodale di Dumini, in qualità di segretario federale del fascismo romano gli scrisse il 29 aprile 1925 felicitandosi per la sua condotta al processo di Chieti per il delitto Matteotti: “Ho parlato di te molto in alto e ti assicuro che il tuo contegno è apprezzato moltissimo. Caro Dumini, sei un vero eroe, degno di tutta la nostra ammirazione!” (documento trascritto a p. 364 del mio recente volume “Matteotti e Mussolini”).

Il protagonismo squadrista nella seconda metà del 1925, con la distruzione di sede della Massoneria e vari episodi di violenza gli costò la caduta in disgrazia, unitamente al suo mentore Roberto Farinacci.

Nel 1929 iniziò l’attività di prefetto.

Durante la RSI fu capo della provincia di Belluno, distinguendosi per zelo collaborazionista e attivismo antipartigiano. Si scontrò con vescovo Fogar, che disapprovava le sue politiche persecutorie contro gli “slavofili”

Come innumerevoli altri gerarchi collaborazionisti beneficiò dell’amnistia Togliatti.

Anche il camerata Foschi fece, nella sua area operativa, cose buone: nel 1927 costituì la Roma calcio… Per questa iniziativa viene oggi onorato dal governo in modo pubblico, e dunque anche a nostro nome.

E’ necessaria una riflessione e una pubblica presa di posizione degli intellettuali antifascisti contro una deriva che mese dopo mese fascistizza la memoria del nostro Paese.

Il francobollo dedicato a Foschi è una vergogna nazionale.

 

 

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