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NoG20 Hamburg: Fabio Vettorel resta in carcere

Fabio Vettorel arrestato, quattro mesi fa, in occasione delle giornate contro il G20 di Amburgo, resta ancora in carcere. Oggi c’è stata una nuova udienza del processo: il tribunale su richiesta della procura ha rigettato la scarcerazione.

Nella giornata di Mercoledì 15 Novembre, a seguito delle prime quattro udienze, è stata presentata una nuova richiesta di scarcerazione per Fabio, in carcere da ormai 4 mesi per i fatti del G20 di Amburgo.

Verso le ore 16.00 di oggi 16 Novembre il tribunale si è espresso a favore della scarcerazione su cauzione.

Per il Tribunale, il giovane imputato (Fabio viene considerato ancora minorenne dal diritto penale tedesco) potrebbe uscire dal carcere, pur se sottoposto a rigide misure restrittive della libertà di movimento, inconsuete in simili casi. Non dovrebbe infatti lasciare Amburgo, sarebbe obbligato a comunicare preventivamente i suoi spostamenti in città, a firmare ogni giorno in un commissariato di polizia, e a versare 10.000 euro di cauzione. Tutte condizioni che la madre Jamila Baroni, presente da mesi in Germania per seguire il processo, si è subito detta disposta ad accettare.
Dopo circa un’ora però il pubblico ministero ha presentato ricorso, annullando di fatto la decisione del tribunale e condannando Fabio a restare in carcere.

Nei prossimi giorni si pronuncerà la Corte d’Appello, forse già domani (17 novembre) mattina sulla sospensione della scarcerazione, in attesa delle prossime udienze del 27 novembre e 4 dicembre.

  «È una vicenda surreale, – commenta Jamila Baronitrovo illogico che la Procura abbia fatto ricorso. Ma in fondo, finora, ho visto prevalere atteggiamenti che non corrispondono a una logica di giustizia».

Secondo la trasmissione della televisione pubblica Zdf Aktuell, avrebbe potuto svolgersi ad Ankara e non nella «democratica» Amburgo e alcuni osservatori internazionali parlano esplicitamente di accanimento giudiziario. Da registrare il vergognoso e totale disinteresse del governo italiano e del Ministro degli Esteri Angelino Alfano

Alla fine, per comprendere la storia di Fabio,  bisogna andare a leggersi due paragrafi del codice penale tedesco (113 e 114), modificati dal Bundestag un mese prima del vertice dei Grandi della terra e volti, secondo alcuni, a dare più strumenti repressivi alle forze dell’ordine in previsione dell’annunciata guerriglia urbana.

Su Fabio, anche per il bellissimo discorso, denso di coraggio e dignità, che aveva pronunciato durante l’udienza in Tribunale, è in corso una vendetta delle istituzioni che sta violando oltre ogni logica le basi del diritto, dato che su Fabio non c’è alcuna formale prova di coinvolgimento e le testimonianze degli agenti non hanno prodotto alcun elemento a suo carico.

Come segnalato in un ottimo reportage di l’accusa iniziale contro Vettorel era di disturbo alla quiete pubblica, ma il 21 settembre è stata formalizzata quella definitiva, che aggiungeva il tentativo di causare danni mediante mezzi pericolosi e resistenza a pubblico ufficiale. Non ci sono accuse specifiche relative alla sua persona: si dice solo che non si è allontanato dal gruppo in cui si verificavano azioni violente e che non ha agito per fermare i manifestanti violenti. Di fatto non ci sono testimonianze contro di lui.

In attesa della notizia della liberazione, abbracciamo idealmente Fabio e non vediamo l’ora di rivederlo con tutti e tutte noi!

Radio Onda Rossa ha intervistato la mamma di Fabio, Jamila Barone. (clicca qui per ascoltare)

FABIO LIBERO! NOG20! LIBERI TUTTI!!

 

 

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