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No Tav: La polizia carica, la valle resiste!!!

In val susa la resistenza continua nonostante le continue provocazioni e cariche delle forze dell’ordine.
Stamattina a Chianocco i poliziotti hanno utilizzato gli idranti contro i manifestanti ed hanno rimosso la barricata utilizzando una ruspa. I No Tav hanno provato a resistere urlando ‘Luca, Luca’ e ‘Assassini,assassini’ a mani alzate ma a causa della sproporzione delle forze e della violenza degli agenti. Gli attivisti ora stanno bloccando parzialmente lo svincolo per l’A32, facendo resistenza passiva e gridano ai celerini che sono a pochi centimetri dalle loro facce “oggi straordinari non pagati, oggi mangiate fumo con noi”.

Sempre in mattinata i medici del Cto di Torino hanno diffuso un nuovo referto sulle condizioni di Luca Abbà: “il paziente risponde bene alle terapie che restano intensive per supportare le funzioni vitali – ha detto il direttore del Dipartimento di emergenza del Cto, Maurizio Berardino – ”Le ustioni sono stabili, non sono stati riscontrati nè edemi nè gonfiori agli arti e questo è confortante”. “La dialisi potrebbe rendersi necessaria per aiutare il paziente a smaltire le tossine generate dalla folgorazione”. Berardino ha confermato che il ragazzo continua ad essere sedato.
 
Intando dopo le presentazioni del libro ‘Assalto alla giustizia’ di Gian Carlo Caselli, anche l’incontro al liceo classico Carducci dal titolo «La legge è uguale per tutti», in programma per domani alle 18, è stato cancellato. Il procuratore capo di Torino non vuole incontrare in alcun modo chi contesta il suo ruolo di coordinamento nella repressione di un movimento popolare descritto come una sorta di associazione a delinquere. Dopo che sui siti di movimento si era sparsa la voce che il procuratore capo di Torino sarebbe andato a tenere una conferenza domani al Liceo Carducci di Milano, Caselli ha deciso di annullare tutto. 
 
Dall’autostrada bloccata dai manifestanti arriva anche la solidarietà anche dai camionisti incolonnati: Marko Kokoravec – “Ciao ragazzi e ragazze resistenti, sono un camionista in viaggio verso il Frejus, la stradale ci ha appena fatti uscire tutti ad Avigliana ovest, un poliziotto mi ha detto che avete bloccato l’autostrada, offro il mio disagio per la causa No tav, anche se domani dovrei scaricare a Lyone, me ne sbatto i maroni, ad Avigliana ovest tutte le strade adiacenti sono strapiene di tir, la vostra azione avra’ eco e conseguenze pratiche, spero che sia d’aiuto per la Val Susa.”

Il legal team dei No Tav in un comunicato sugli espropri e l’occupazione delle terre a Clarea scrive che  “L’ordinanza non costituisce inizio della attività espropriativa in quanto il Prefetto non ha comunque affatto autorizzato l’occupazione dei terreni privati e, ciononostante, le forze dell’ordine hanno permesso la recinzione dei terreni privati in assenza di alcuna autorizzazione. L’ ordinanza limita ed interdice esclusivamente la viabilità e l’accesso su un’area oggettivamente indeterminata ed indeterminabile. Abbiamo provveduto nei giorni scorsi a diffidare la questura e la prefettura ad occupare ovvero agevolare l’eventuale occupazione dei terreni e ciò in nome e per conto del signor Luca Abbà; nonostante ciò di fatto le forze dell’ordine hanno permesso la recinzione dei terreni privati in assenza di valido titolo, estendendo l’area militarmente presidiata senza che nessuno sappia o possa sapere quali saranno i suoi nuovi confini”. 

«Non è vero» che quelle sulla Tav sono «scelte fatte con assoluta coscienza ed attenzione» come ha affermato nel pomeriggio il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. Lo sostengono in una nota gli avvocati del Legal Team No Tav che elencano una serie di ragioni: «l’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici – scrivono – ha constatato l’effettivo »caos« in riferimento alla normativa applicabile». Inoltre «non è esistita alcuna coscienza ed attenzione nella ricomposizione dell’Osservatorio, ipotetico luogo di confronto e partecipazione in quanto la Comunità Montana Valle di Susa ne è stata esclusa». Scelta motivata, nell’atto citato dai legali, con il fatto che la Comunità Montana «non ha la sensibilità politica ed istituzionale atta a rappresentare la comunità della Val di Susa». Secondo il legal team poi «non è stata svolta alcuna gara d’appalto nonostante nella richiesta di finanziamento del 2007 fosse espressamente prevista». E ancora «la Ltf (Lyon-Turin ferroviarie, società responsabile della parte comune italo-francese del futuro collegamento Torino-Lione ndr) non ha alcun rispetto della giurisdizione italiana e avanti al Tar Piemonte ha opposto di non essere soggetta alla giurisdizione predetta». Fatto, sottolineano i legali, che il Tar ha ritenuto infondato. 

 
Da registrare anche l’insopportabile “sobrietà” delle dichiarazioni dei rappresentanti del Governo. Il Ministro degli Interni Annamaria Cancellieri dice che serve il dialogo, ma poi manda i militari e le forze della repressione ad occupare  la valle e picchiare i suoi abitanti.
Il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Corrado Passera, commentando a margine di un’audizione alla Camera le mobilitazioni del popolo della Val di Susa contro la realizzazione dell’Alta velocità  sulla linea Torino-Lione  dichiara che «Il lavoro è in corso, deve continuare nel modo migliore come previsto, auspicando un dialogo con la popolazione».
Invece che invocare il dialogo il governo si faccia carico di interrompere subito la repressione che anche in queste ore, nonostante quanto accaduto a Luca Abbà, le forze dell’ordine stanno compiendo contro i No Tav. Il clima esasperato è causato proprio dagli idranti, dai fumogeni, dalle cariche e dall’occupazione militare di un territorio che lotta pacificamente da anni per opporsi a un’opera inutile e dannosa.

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