Napoli: Follia poliziesca a mezzocannone!
- dicembre 15, 2014
- in malapolizia, testimonianze, violenze e soprusi
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Una vera e propria dimostrazione di forza svolta con unico intento di far capire che di fronte alla divisa si deve solo stare zitti.
Ieri sera (sabato 13 dicembre), notte bianca, all’1 di notte io e due compagni passeggiavamo zona mezzocannone. Vediamo due compagne, insieme a due ragazzi di origine senegalesi, ferme perché controllate da una pattuglia, ci avviciniamo, uno dei poliziotti, nervoso, sta compilando un modulo. Ci viene chiesto di allontanarci, più volte.
Stiamo lì vicino, aspettiamo, cerchiamo di capire quello che sta succedendo, é più che palese che l’unico motivo per cui siano stati fermati i due ragazzi fosse il colore della pelle. Le due ragazze che come noi, si erano avvicinate per capire quanto succedeva sono state controllate anche loro.
Più volte ci viene chiesto di allontanarci, e piano piano arrivono i rinforzi, nel giro di 5 minuti sono 4 le macchine di polizia intorno a noi, 8 i polizziotti.
Gli altri 6, chiamati come rinforzi, sembrano non capire nemmeno il perché della loro presenza; vedendo che non stesse succedendo nulla, una ad una, le tre altre macchine se ne vanno.
Rimaniamo con i due poliziotti, e al compagno viene chiesto gentilmente il documento, perché é troppo vicino alla macchina. Dopo due minuti, a me e l’altro compagno viene di nuovo richiesto l’allontanamento. Chiediamo quale distanza, secondo loro, occorre rispettare. La situazione é buffa, ci mettiamo due metri più avanti, nel frattempo passano altri compagni che si fermano aspettando di capire con noi.
Poi, risultato dopo un’ora e mezza di presenza mentre a due passi si balla reggae:
Tre compagni denunciati per “RESISTENZA E OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE”.
Quasi ci viene da ridere alla notizia, non credendo all’assurdità della cosa.
Il collega dello sbirro alterato, durante la procedura ha perfino detto ad un compagno: “di solito, mica facciamo ste cose, figurati, a volte controlliamo delinquenti con le pistole, nemmeno gli arrestiamo”, questo per far capire quanto si fosse semplicemente incaponito il collega e prendere un po le distanze facendo la parte dello sbirro buono.
I fatti si commentano da soli, stamattina continuo a rimanere perplesso… Purtroppo nulla potevamo fare per evitare le denuncie ai tre compagni, senza rischiare tra l’altro di mettere a rischio i due ragazzi inizialmente controllati, a cui, é stato detto durante il controllo: “qua mica é come nel vostro paese, certe cose non si possono fare”. Cosa poi? Questo non si sa!
Ieri, é stata una semplice dimostrazione di forza, durante un controllo dì identità, motivato solo dal razzismo, non appena qualcuno si é interessato al motivo del fermo, sono arrivate le pattuglie di rinforzi, e poi sono scattate le denuncie.
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