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I vertici della polizia negano i codici identificativi per i poliziotti

Lunedì sera, 6 Gennaio, nel programma Presa Diretta di Rai Tre, è andata in onda una puntata intitolata “Morti di Stato”, dedicata a casi come quello di Aldrovandi, Cucchi, Rasman, Bianzino, Uva, Ferrulli e Paolo Scaroni, l’ultras biancoblu del gruppo Brescia 1911 massacrato di botte nel settembre 2005 durante la mattanza della celere alla stazione fs di Verona Porta Nuova.

In un’intervista concessa a Riccardo Iacona Alessandro Marangoni, vice capo vicario della Polizia di Stato, ha parlato di una commissione che dovrebbe stilare una sorta di regolamento operativo per l’uso della forza da parte degli agenti. Confermata poi la sperimentazione, a Milano, degli spray urticanti. Chiusura totale invece sull’uso del numero identificativo per le divise, uno strumento già in uso in decine di Paesi, ultimo dei quali la Francia, dove il numero è in dotazione a partire dall’inizio del 2014. Riprendiamo tutte queste questioni con l’avvocato Fabio Anselmo, legale di numerose famiglie vittime dello Stato, e Diego Piccinelli, portavoce del gruppo Ultras Brescia 1911, gruppo di cui fa parte Paolo Scaroni. Clicca qui per ascoltare.

Rispetto alle parole di Alessandro Marangoni, vice capo vicario della Polizia di Stato, abbiamo chiesto un commento ad Italo Di Sabato, dell’Osservatorio sulla repressione. Clicca qui per ascoltare.

da Radio Onda d’Urto

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