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Modena, blitz per sgomberare il centro sociale Libera

Circa un centinaio di agenti delle forze dell’ordine hanno caricato i venti ragazzi rimasti dentro a presidio del centro

Sgombero violento del centro sociale Libera a Marzaglia, due passi da Modena. Dopo che in mattinata le ruspe hanno demolito una casa, a 150 metri dal centro, nel pomeriggio circa un centinaio di forze dell’ordine tra Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani hanno fatto irruzione, come prevedibile dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale di Modena, il 26 maggio scorso, del piano per costruire l’Autodromo.

«Una ventina di noi è restata dentro per fare resistenza passiva – racconta un giovane attivista – alcuni si sono incatenati alle sbarre delle finestre. Ci hanno caricato più volte con manganellate, un ragazzo ha la testa spaccata, altri sono scappati sul tetto. Difenderemo fino alla fine questo spazio, non solo perchè nostro spazio sociale, ma soprattutto per difendere l’ambiente: questo è l’unico pezzo verde di Modena, ci sono falde acquifere che riforniscono l’acquedotto».
Da cinque anni il collettivo di Libera , insieme ad altre associazioni tra cui WWF e Lilliput , lotta per difendere il territorio: «La decisione del consiglio comunale – dicono i ragazzi – è un atto grave che ipoteca il futuro dell’ambiente a Modena e riconferma un modello di sviluppo sbagliato e criminale.
Questo progetto è stato imposto da Sitta prima all’interno dei Ds, poi a tutta la città con l’appoggio dell’Ascom e delle lobby motoristiche, che saranno le uniche a trarne vantaggio».

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