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Il ministro degli esteri ungherese contro Ilaria Salis

Il ministro degli esteri ungherese in visita a Roma: «Questa signora, presentata come una martire in Italia, è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti per le strade come parte di un’organizzazione di sinistra radicale. Spero sinceramente chericeva la meritata punizione in Ungheria»

di Mario di Vito da il manifesto

Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó va a Roma, incontra il suo omologo italiano Antonio Tajani e poi dichiara: «È sorprendente che l’Italia cerchi di interferire in un caso giudiziario ungherese», riferendosi a Ilaria Salis, da un anno prigioniera a Budapest in condizioni terribili.

E poi ancora: «Questa signora, presentata come una martire in Italia, è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti per le strade come parte di un’organizzazione di sinistra radicale. Spero sinceramente che questa signora riceva la meritata punizione in Ungheria».

La risposta del governo italiano è in una timida nota della Farnesina: « Il ministro Tajani e il governo italiano da tempo hanno preso l’iniziativa di affrontare il tema delle condizioni di detenzione della signora Salis come viene fatto in molti casi per cittadini italiani detenuti all’estero. Senza nessuna volontà di interferenza, ma con la chiara intenzione di far pressione per verificare che le condizioni di detenzione rispettino le normative europee che richiamano alla tutela dei diritti umani. Ed è quanto il governo italiano continuerà a fare in questo come in altri casi simili».

All’attacco le opposizioni. «Chiedere il rispetto dei diritti civili ed umani fondamentali della nostra civiltà giuridica non significa affatto interferenza – dice il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoiani -. Se poi il governo Orban è allergico alle regole del vivere civile dell’Europa può sempre uscire dall’Unione in cui indegnamente siede». Dure critiche anche dal Pd. Lia Quartapelle: «Concordava con l’espulsione del partito di Orban dal Ppe e ora si fa rimbrottare da un suo ministro. Da Tajani una profonda involuzione».

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