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Migranti: rimpatri forzati senza rispetto per la dignità umana

Nel volo charter del 26 gennaio che ha riportato in Nigeria 38 migranti sono state evidenziate operazioni poco ortodosse sia nel controllo che durante il viaggio. La denuncia del garante dei detenuti che monitora le operazioni di ritorno in patria

Aspetti positivi, ma anche diverse criticità nell’effettuare i rimpatri forzati degli immigrati irregolari. È ciò che emerge dalle ultime relazioni del Garante nazionale Mauro Palma sulle sue attività di monitoraggio. Dal 2 maggio 2016 l’ufficio del garante riceve, regolarmente e con cadenza quotidiana, dalla direzione centrale per l’immigrazione e la polizia di frontiera del dipartimento della pubblica sicurezza, i telegrammi relativi alle operazioni di rimpatrio forzato coordinate dalla stessa direzione. Le comunicazioni riguardano soltanto le operazioni per le quali, in relazione all’indice di pericolosità del rimpatriando, sia stato necessario prevedere un dispositivo di scorta, ovvero un accompagnamento coatto che prosegue oltre la frontiera italiana e fino alla materiale consegna del rimpatriando alle autorità del suo Paese. Ci sono due tipi di voli che Mauro Palma monitora: i semplici voli commerciali su cui sono di volta in volta imbarcati gli individui che vengono rimpatriati nel loro paese di origine; e poi i voli charter per i rimpatri di gruppo, che vengono però solitamente effettuati soltanto con i paesi come la Tunisia e la Nigeria con cui esistono specifici accordi di riammissione. Il Garante ha reso pubblico tre relazioni – ancora senza risposta da parte del ministero degli Interni – circa il rimpatrio tramite volo charter dei nigeriani e tunisini. Prendiamo in esame l’ultimo rapporto riguardante il monitoraggio effettuato il 26 gennaio scorso circa l’operazione congiunta di rimpatrio forzato di cittadini nigeriani, avvenuto con trasporto aereo da Roma a Lagos. La procedura di rimpatrio ha riguardato 38 cittadini nigeriani di sesso maschile: 36 allontanati dall’Italia ( centri di identificazione ed espulsione, Cie di Caltanissetta e Torino), uno dalla Germania e uno dalla Polonia. Il volo charter con destinazione Lagos è decollato da Roma Fiumicino attorno alle ore 13.00 del 26 gennaio e ha fatto rientro alle ore 01.30 del 27 gennaio. L’operazione è stata monitorata dalla delegazione del Garante Nazionale che ha partecipato anche al volo charter nazionale con cui sono stati condotti a Roma gli stranieri provenienti dal Cie di Caltanissetta.

COOPERAZIONETRA IL GARANTE E IL VIMINALE

Mauro Palma ha espresso apprezzamento per la cooperazione ricevuta dalla direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere: la delegazione ha avuto accesso a tutti i luoghi interessati dalle operazioni ed è stato invitato a partecipare anche alla riunione operativa tenutasi il giorno prima del volo presso gli uffici del servizio immigrazione della direzione centrale e della polizia delle frontiere. All’incontro, presieduto dal “Crisis focal point italiano”, hanno partecipato i responsabili della scorta italiana ( Escort leader), ( backup team), ( boarding team), i capi squadra, un rappresentante della Polaria Fiumicino, un rappresentante della direzione sanità, funzionari della polizia scientifica e un responsabile della compagnia aerea. Durante la riunione sono stati descritti tempi e modalità dell’operazione; è stata inoltre evidenziata la situazione di un rimpatriando che in passato avrebbe sofferto di difficoltà di deambulazione, allo stato attuale in buone condizioni di salute ma comunque meritevole di particolare attenzione. Infine, durante il volo di ritorno da Lagos a Roma, la delegazione ha partecipato a un breve briefing finale coordinato dai responsabili della polizia di stato con il ruolo di Escort leader e Deputy Escort Leader, con la partecipazione dei funzionari del back- up team e del boarding team, e dei capi scorta della delegazione tedesca e polacca.

OPERAZIONI“ POCO GARBATE”

Nella relazione viene segnalato che tutto l’iter di consegna delle persone rimpatriate alle autorità nigeriane a Lagos, così come avvenuto nelle precedenti operazioni di rimpatrio a cui era presente la delegazione del Garante nazionale, si è svolta a bordo dell’aeromobile. Mauro Palma, già nei rapporti relativi al monitoraggio di tali rimpatri, ha segnalato che per la valutazione effettiva delle tutele da assicurare alle persone rimpatriate, sia necessario che le operazioni di consegna alle autorità locali avvengano in appositi uffici a terra, in area antistante al valico di accesso al territorio nazionale. Il Capo della Polizia, nella nota di risposta al rapporto sul monitoraggio effettuato il 14 luglio, ha concordato su questo punto di vista. Il Garante nazionale, quindi, è interessato a conoscere quali iniziative siano state assunte con le autorità nigeriane al fine di modificare la prassi tuttora in vigore di svolgere le operazioni di consegna all’interno dell’aeromobile. Il Garante segnala che nel caso specifico tale modalità operativa ha determinato «con una scelta sicuramente funzionale ma quantomeno poco elegante e garbata, la Compagnia aerea a foderare con sacchi di immondizia la parte dell’aeromobile utilizzata dalle autorità nigeriane per i colloqui e i rilievi dattiloscopici dei rimpatriandi».

POCO PREAVVISO E CIBO INSUFFICIENTE PER LE VARIE FASI DELL’OPERAZIONE

Secondo quanto riferito dai funzionari di polizia, i cittadini stranieri erano stati avvisati dell’avvio dell’operazione di rimpatrio nel corso della notte alle ore 3.30 ed erano stati trasferiti all’aeroporto di Palermo nelle primissime ore della mattina ricevendo per colazione solo una merendina e dell’acqua. Si rileva inoltre che nessun tipo di cibo è stato distribuito a bordo del charter nazionale e che il pranzo a bordo del volo Roma-Lagos è stato servito solo intorno alle ore 14.30. Il Garante ritiene che la modalità operativa adottata, senza una preventiva comunicazione della data del rimpatrio, quantomeno nella giornata antecedente alla partenza, non sia rispettosa della dignità della persona. Palma spiega che «la circostanza che gli stranieri avrebbero potuto dedurre l’imminenza della partenza dalla circostanza che qualche giorno prima del rimpatrio erano stati condotti innanzi alle autorità consolari nigeriane per l’audizione, non esclude la necessità che essi siano informati per tempo della data esatta del viaggio».

CONTROLLI CORPORALI INVASIVI E USO DI MEZZI DI COERCIZIONE

I controlli di sicurezza si sono svolti in due locali dello scalo aeroportuale di Palermo definiti «cadenti e non riscaldati». Al centro di entrambe le stanze è stato posto sul pavimento un minuscolo tappetino dove la polizia ha fatto posizionare i rimpatriandi che sono stati verificati uno per volta alla presenza di tre agenti di polizia. I controlli hanno riguardato sia le persone, inclusi gli indumenti indossati, sia i bagagli. Hanno avuto tutti esito negativo, non essendo stato rinvenuto alcun oggetto vietato. Nel caso di tre cittadini nigeriani le verifiche sono state particolarmente invasive: è stato chiesto loro di spogliarsi completamente nudi e di eseguire piegamenti sulle gambe. La delegazione del Garante ha espresso la sua perplessità circa l’aspra, inadeguata e inutile modalità adottata nell’effettuare i controlli di sicurezza e raccomanda di interrompere immediatamente prassi operative che obblighino le persone denudate a eseguire flessioni sulle gambe; adottare modalità operative che non comportino mai un denudamento completo, ma piuttosto un controllo su singoli indumenti garantendo, in tal modo, la possibilità alla persona di essere, almeno in parte, sempre vestita; eseguire i controlli sicurezza in ambienti idonei, riscaldati nella stagione invernale e arredati in modo tale che le verifiche di sicurezza siano rispettose della dignità umana. Altro aspetto critico è l’utilizzo delle fascette in velcro per il blocco dei polsi durante tutta la fase del volo del charter nazionale. Secondo la relazione, i cittadini nigeriani hanno mantenuto un comportamento estremamente calmo e dignitoso. «Ciò nonostante – denuncia il rapporto -, a bordo del mezzo interpista utilizzato per raggiungere l’aeromobile sono state applicate le fascette e non sono mai state tolte, neanche in occasione della distribuzione di bevande da parte del personale della Compagnia aerea».

Damiano Aliprandi da il dubbio

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