Lunedì, alla stazione St. Pancras a Londra, la polizia britannica ha arrestato Ernest M., 28 anni, responsabile dei diritti esteri della casa editrice parigina La Fabrique e collaboratore dell’anglosassone Verso Books, mentre si recava alla Fiera del libro londinese.
Ernest, di cittadinanza francese, è stato «detenuto senza avvocato in virtù del Terrorism Act col pretesto di verificare che non fosse in procinto di commettere degli atti terroristi», ha comunicato

La Fabrique, denunciando «una violazione scandalosa e ingiustificabile della libertà d’espressione» così come un’ulteriore prova «dell’arbitrarietà delle leggi antiterroriste». Secondo La Fabrique, Ernest ha rifiutato di consegnare i codici d’accesso del computer e del telefono alla polizia, cosa che ha contribuito al suo arresto e che potrebbe esporlo a delle conseguenze penali.
Gli avvocati de La Fabrique hanno riferito alla stampa francese che la ragione dell’arresto sarebbero la sua militanza nei movimenti e il catalogo di scritti radicali della casa editrice, che ha pubblicato negli anni volumi quali L’insurrezione che viene del Comité invisible o Come sabotare un oleodotto di Andreas Malm.

L’avvocata Marie Dosé, citata da Libération, ha detto che i poliziotti inglesi hanno posto a Ernest domande del tipo: «Sostieni il presidente Macron? Hai partecipato alle manifestazioni? Che libri saranno pubblicati da La Fabrique?». Uno «scandalo», ha detto l’avvocata, una «violazione dei diritti fondamentali del nostro collega», per Verso e La Fabrique.
Secondo l’avvocato di Verso Richard Parry, citato da Le Monde, l’arresto del loro collaboratore sarebbe avvenuto su «richiesta delle autorità francesi», con l’obiettivo di mettere le mani sui contatti dell’editore nel mondo dei movimenti.

Ernest è stato poi liberato lunedì sera su cauzione, ma «non è fuori dai guai», hanno scritto Verso e La Fabrique in un ulteriore comunicato: «Il nostro collega è stato convocato a Londra per un’audizione tra quattro settimane con l’unità anti-terrorismo». In una lettera aperta, una trentina di responsabili di case editrici francesi hanno denunciato «un attacco in piena regola dello Stato francese» contro una casa editrice «il cui catalogo è notoriamente (…) in opposizione alla politica del governo».