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Lettera dal carcere di Opera

Ciao Mario,grazie per il libro sulla lotta di Pomigliano,è molto interessante.
Ci ha fatto piacere,trovare la nostra lettera di solidarietà ai lavoratori della Fiat.
Ho ricevuto una lettera da Carmelo,con un foglio da far firmare,con cui aderire al NO alla privatizzazione dell’acqua.Ho fatto arrivare il foglio in sezione e lo hanno firmato tutti,solo che alcuni nomi non sono leggibili ed io li hoscritti dietro in stampatello. Non posso raccogliere le firme in altri piani,perchè,a differenza di Spoleto,noi non possiamo avere contatti con altri detenuti,quelli dell’AS/3.Qui rispettano la circolare del DAP, dove la sezione AS/1 npn deve avere contatti con gli altri detenuti….magari continuando a dare il nostro parere sulle problematiche sociali,un giorno,finiranno per capire che anche noi,tutto sommato,facciamo parte della società e che non è giusto ESCLUDERCI dal contesto sociale.
Siamo condannati a perdere la libertà fisica,non certo a SPEGNERE IL CERVELLO e ciò che succede nella vita,tra la gente,ci interessa,perchè nonostante tutto,facciamo sempre parte di questo strano Mondo.Lo capiranno mai?!?  Ciao un abbraccio Alfredo
Postilla di Mario Pontillo
Questo è il vero rammarico di chi è recluso.L’ESCLUSIONE.cioè essere abbandonato,non considerato,ignorato dalla cosidetta società (in)civile,di cui volente o nolente in quanto essere umano,quindi cittadino fa parte.Questa è la nostra battaglia di civiltà:-la certificazione di esistenza in vita di chi è prvivato/a della propria libertà personale.Quando in Italia capiremo che GLI ALTRI SIAMO NOI,forse inizierà il cambiamento.Per il momento siamo ancora lontani. Grazie Mario Pontillo

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