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Legge “anticasseurs”. Dagli stadi alle manifestazioni, come lo Stato francese organizza la repressione

Attingere al modello repressivo sportivo per porre fine alle violenze che hanno caratterizzato le manifestazioni dei Gilet Gialli. Davanti ai casseurs, il governo francese si ispira alle misure adottate in Francia contro l’hooliganismo circa una dozzina d’anni fa. In diretta al telegiornale delle ore 20 su TFI (canale privato di proprietà della famiglia Bouygues) Edouard Philippe, che vuole rafforzare l’arsenale repressivo contro i casseurs, ha elogiato le misure restrittive prese contro gli ultras nel corso degli anni 2000 utilizzate per “contrastare i disordini” durante le manifestazioni sportive negli “stadi di calcio”.

Queste misure, che all’epoca destarono “sorpresa e a volte furono pure messe in discussione”, alla fine “hanno funzionato bene”, ha affermato il Primo Ministro. Secondo lui, il governo deve, su questo modello, creare un dossier speciale per chi è identificato come casseur, ispirandosi quindi direttamente agli strumenti legislativi ereditati dalla legge Loppsi 2 (approvata all’inizio del 2011), che diede alle autorità i mezzi per vietare l’accesso allo stadio a chiunque volessero. Una legge sulla sicurezza interna votata all’interno di un pacchetto di misure direttamente ispirato al famoso discorso di Grenoble di Nicolas Sarkozy, presidente all’epoca: pene detentive per violenza aggravata anche senza recidiva, estensione della sorveglianza giudiziaria, estensione dell’utilizzo della videosorveglianza, ripristino della doppia condanna per il medesimo reato, eccetera.

In Francia, questo insieme di leggi ha avuto origine nel 1993 con un vero e proprio irrigidimento nel 2006, con la creazione del divieto amministrativo di accesso allo stadio (IAS, corrispondente del DASPO, emesso dal prefetto senza la necessità di un processo o di un vero e proprio motivo), giustificata all’epoca con l’organizzazione degli Europei 2016 ma che fu in realtà l’occasione per privare lo stadio della parte dei tifosi più radicali, con la diretta conseguenza di sopire definitivamente l’atmosfera nelle curve d’oltralpe.

Loppsi 2 fu un vero e proprio rilancio securitario in rapporto ai dispositivi già estremamente pesanti e che mettevano già in dubbio il rispetto dei diritti individuali del potenziale interessato. Gli IAS avrebbero dovuto costituire un’eccezione invece sono diventati lo strumento principale per reprimere gli appassionati di calcio, indipendentemente dal fatto che fossero considerati violenti o meno. I tifosi del PSG contestano la loro esclusione dal Parc des Princes? La prefettura pronuncia centinaia di divieti. I tifosi del Saint-Etienne sono troppo agitati? La prefettura interdice gli stadi a una ventina di leader di diversi gruppi ultras.

All’epoca il consenso era forte in nome della “lotta contro l’hooliganismo”, ma alla fine, con il passare degli anni, questa legge ha potuto puntare a ciò che voleva realmente combattere. Nel 2019, dopo diversi anni di sperimentazione, possiamo dire che la logica del divieto preventivo non è intesa a risolvere il problema della violenza negli stadi (sia che siamo d’accordo con questa diagnosi, o meno) ma bensì mira unicamente a fornire alla polizia e alle prefetture gli strumenti per limitare la libertà delle persone di andare allo stadio. Dal 2015, la durata massima degli IAS è stata aumentata e ai club è persino consentito schedare i tifosi più agitati al fine di vietare a questi l’accesso allo stadio.

Ciò che l’attuale governo francese vuole fare è vietare a chiunque voglia di manifestare liberamente, senza aver bisogno di una valida ragione, esattamente come già proibisce ai tifosi di andare allo stadio. Le curve francesi sono state usate come laboratori di politica repressiva, come fatto prima con i quartieri popolari in proporzioni molto più grandi senza che ciò abbia destato particolare clamore! Ancora più spesso ciò avviene con il sostegno dell’opinione pubblica e di una stampa compiacente che considera i tifosi (hooligan, ultras o altri) persone violente e pericolose. Le leggi sono state rafforzate senza alcun risultato reale e oggi sono utlizzate in modo palese a fini repressivi come denunciato dalle vittime delle stesse misure. Una restaurazione del reato di opinione non dichiarata, una reale limitazione al diritto di manifestare e una svolta ultra securitaria assunta come non mai, oggi sono realtà per poterci controllare, sanzionare e dominare sempre meglio.

MFC 1871

da SportPopolare

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