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L’autorità palestinese fa arrestare il figlio di un famoso prigioniero politico

L’8 gennaio 2022 a Jénine (Cisgiordania), tra le proteste della popolazione, le forze di sicurezza palestinesi hanno arrestato  Muhamad Zubeidi, figlio di Zakaria Zubeidi leader storico sia dell’Intifada che delle brigate dei martiri di Al-Aqsa 

di Gianni Sartori

Lo stupore per la spettacolare evasione da un carcere israeliano di massima sicurezza (Gilboa) di sei prigionieri palestinesi (6 settembre 2021) non sembra essere ancora completamente evaporato. Grazie a un tunnel scavato sotto un lavello dei bagni, i sei detenuti (tutti, sembra, condannati all’ergastolo) erano riusciti a riconquistare, se pur per breve tempo, la libertà.

Tra loro un leader storico sia dell’Intifada che delle brigate dei martiri di Al-Aqsa (braccio armato di Fatah), Zakaria Zubeidi. L’uomo venne ripreso tre giorni dopo insieme a Mohammed al-Arda. Altri due erano già stati catturati il giorno 8 settembre.

Per la gravità dell’episodio, le autorità carcerarie avevano dichiarato di essere sul punto di trasferire gli altri detenuti di Gilboa (circa 400) temendo che altri tunnel fossero già stati scavati.

Di diverso avviso – ovviamente- la popolazione palestinese che era scesa in strada per celebrare l’evento e dimostrare il proprio sostegno agli evasi. Manifestazioni represse duramente dalla polizia israeliana, soprattutto a Umm Al-Fahm e Haifa.

Invece gli scontri scoppiati l’8 gennaio 2022 a Jénine (Cisgiordania) erano stati la conseguenza dell’arresto, stavolta da parte delle forze di sicurezza palestinesi, del figlio di Zakaria, Muhamad Zubeidi.

Imprigionato insieme ad altri due giovani, per ragioni non specificate, nel corso di un’operazione definita “brutale e violenta” da vari testimoni che avrebbero anche provveduto a documentarla con un filmato.

Durante gli scontri sarebbero stati esplosi colpi di arma da fuoco contro la facciata del palazzo che ospita la sede del governo palestinese. Dopo qualche ora, forse per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente, Muhamad Zubeidi veniva rimesso in libertà e successivamente anche gli altri due arrestati.

 

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