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La Resistenza continua a Locorotondo come ovunque

In questi giorni le strade di Locorotondo sono stati imbrattate con manifesti listati a lutto per ricordare la morte di Benito Mussolini e annunciare un evento fascista per il 1° maggio.
E’ un segnale preoccupante, una provocazione inquietante fatta da soggetti che si nascondono vilmente dietro la sigla di “associazione culturale”.
Il 25 aprile e il 1° maggio sono il simbolo della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, della lotta e della dignità di milioni di uomini e donne contro lo sfruttamento del lavoro, memoria collettiva e monito per contrastare vecchi e nuovi fascismi.
Contro chi vuole sporcare questo patrimonio si è levata la coscienza civile della nostra comunità e delle forze antifasciste locali, che, da subito e ad alta voce, hanno urlato la propria indignazione e si sono attivate contro la decisione del sindaco di autorizzare tutto ciò.
Il sindaco, infatti, prima ha firmato, poi ha revocato l’autorizzazione dichiarando di “averlo scoperto per caso”. Una “distrazione” allarmante. Egli in realtà è stato “costretto” ad accogliere le nostre proteste, le osservazioni fatte dalle forze dell’ordine e a rispondere al suo giuramento di autorità di pubblica sicurezza.
Oggi la Locorotondo democratica si è ritrovata, con Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Democratico, movimenti e associazioni a ricordare che l’antirazzismo è un valore e che l’antifascismo è un dovere per ognuno/a di noi, che la Resistenza continua nel rispetto e nella difesa della Costituzione, oggi così pesantemente violata.
I nostalgici del fascismo, gli apologeti del ventennio, coloro che vogliono stravolgere il senso della storia e dei valori democratici su cui si è ricostruito il nostro Paese, che si annidino dentro pseudo-associazioni o che siedano in Comune, hanno avuto la dimostrazione che la nostra attenzione è e sarà sempre alta e che non potranno avanzare, perché c’è un valore che ci unisce e ci rende forti: quello scritto sulla corona di alloro – “gli antifascisti” – che giovani diciottenni, sostenuti ed accompagnati da adulti e anziani, hanno deposto stamattina sulla lapide in memoria di Giuseppe di Vagno

Vitanna Convertini
segretaria circolo “XXV aprile” PRC Locorotondo

Comments ( 1 )

  • Per commentare quello che leggo citerei la Rossanda: …mi sbalordì lo sciogliersi di qsa che pareva potente. Di colpo il fascismo, il governo, il re si rivelavano non buoni o malvagi ma poveracci, deboli, imbroglioni. (…) Non solo l’oggi ma lo ieri cambiava forma. Che era stato? E noi che eravamo stati? Che cosa avevamo permesso? (…)Per i partigiani la guerra finì il 25 aprile, bandiere e “Fischia la bufera”, un gran respiro liberatorio….ora,dico io,da parte di chi ha visto l ‘Italia divisa in fascismo e antifascismo…i nemici di classe non erano alieni ma poiticamente inconciliabili. Conscia di queto resto basita della solita vergogna che ci viene buttata in maniere poco palese addosso. Loro son diversi da noi…..ma non per questo son da picchiare….noi lo sapevamo ieri e lo sappiamo oggi…..bisognerebbe ricordarlo a squadristi fuori tempo…persi nel tempo senza tempo……vergogna per loro!

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