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La denuncia la Corte dei conti Ue: “Frontex” baraccone inefficiente e costoso

Rapporto dei giudici contabili dopo la decisione di trasformare Frontex in un’agenzia dotata di 10 mila guarda-frontiere e guardia-coste con un bilancio da 900 milioni di euro l’anno.
Già sotto accusa per il presunto coinvolgimento nei respingimenti illegali in Grecia e la collaborazione con la ultra sospetta guardia-costiera in Libia, messa sotto indagine dall’Ufficio contro le frodi per le spese nel suo quartier generale a Varsavia, ora il rapporto Corte dei conti che accusa l’agenzia di non esercitare in modo efficace i suoi compiti nella gestione delle frontiere esterne.

Baraccone inefficiente, costoso e clientelare

Se 900 milioni di euro l’anno vi sembran pochi, spesi soprattutto per pagare lauti stipendi ai futuri 10 mila fortunati dipendenti programmati. Tanti, troppi soldi e spesi male. Un gigante con i piedi di argilla perché costruito per dare una risposta politica alla crisi dei migranti, senza tenere conto delle esigenze reali e delle conseguenze, denuncia al Foglio Leo Brincat, responsabile del rapporto sugli aspetti operativi del mandato per la Corte dei conti.

Decisione politica non calibrata

Il nuovo regolamento che disciplina l’operato di Frontex approvato nel 2019, osserva la magistratura contabile, «non corroborato da alcuna valutazione di impatto preliminare». Decisione politica senza valutazione seria ve programmazione adeguata, detto in maniera più dura e chiara. «La dotazione finanziaria di 900 milioni l’anno è stata decisa senza accertare di cosa abbia bisogno Frontex per espletare il nuovo mandato e senza valutarne l’impatto sugli stati membri».
Brincat porta un esempio: i guardia-frontiere e guardia-coste degli stati membri ‘migrano’ verso Frontex «a scapito dei corpi nazionali». Più soldi e forse qualche impegno in meno.

Tra ipocrisie e sospetti

Già sotto accusa per il presunto coinvolgimento nei respingimenti illegali in Grecia e la collaborazione con la più che sospettabile guardia-costiera in Libia, Frontex è stata messa sotto indagine dall’Ufficio contro le frodi per le spese nel suo quartier generale a Varsavia. Esito dell’inchiesta non ancora pervenuto, per probabile ritardo di opportunità politica locale. Infine il rapporto della Corte dei conti dell’Unione europea.

Burocrazia giganteggiante

«Frontex sarà presto l’agenzia più grande dell’Ue, con il numero più grande di funzionari», spiega Brincat, che teme, «Con i suoi problemi operativi attuali ci sono rischi reali che non sia in grado di svolgere in modo adeguato il nuovo mandato».

«Durante il Covid molti avevano l’impressione che il problema migratorio stesse diminuendo. Forse è così. Ma ora le pressioni migratorie stanno aumentando. Non serve un audit per vederlo. Se Frontex non ha la casa in ordine, con questo potenziale aumento dei flussi le cose possono peggiorare», avverte Brincat.

Controllo conti ma non diritti umani

Il rapporto della Corte dei conti dell’Ue non affronta le presunte violazioni dei diritti umani che avrebbero coinvolto Frontex (c’è già stata una relazione critica sulla politica degli hotspot nel 2019 e ce ne sarà una nuova sui rimpatri dell’Ue il prossimo settembre), segnala il Foglio. Solo controllo dei conti sugli aspetti operativi dell’agenzia. Frontex comunica ampiamente le attività svolte, ma raramente analizza l’impatto delle sue attività, né fornisce informazioni sul costo reale delle operazioni. «L’ultimo audit esterno risale al 2015 e siamo nel 2021», la critica finale di Brincat, «E se non hai le misure per fare le verifiche necessarie, allora non puoi anticipare i problemi».

Migranti e criminalità transfrontaliera

«Frontex, non ha aiutato con sufficiente efficacia gli Stati membri e i Paesi associati Schengen a gestir” i loro confini. Il suo operato non sarebbe idoneo a contrastare l’immigrazione illegale e la criminalità transfrontaliera».

Quel poco che si sa di sostanza su Frontex

Chi, quanti, a fare cosa. Tre sintetiche e semplici domande a cui non abbiamo trovato risposta pubblica e di immediato accesso. Sapere, ad esempio, chi occupa il fantastico grattacielo sede ufficiale nel cuore di Varsavia, quanti e a fare cosa. Quanta burocrazia e quanta presenza reale sulle frontiere chiave.
Sappiamo che il nuovo regolamento prevede l’istituzione di una riserva europea di guardie di frontiera e di equipaggiamento tecnico. L’Agenzia acquista il proprio materiale e i propri, ma i mezzi richiedono una bandiera nazionale, e gli Stati membri dove i mezzi sono registrati –navi pattuglia o i velivoli- sarebbero obbligati a metterli immediatamente a disposizione dell’Agenzia, in caso di necessità.
Quali e quanto mezzi Frontex, e dove attualmente registrati? Risposta non reperita.

Il primo direttore esecutivo dell’Agenzia è il francese Fabrice Leggeri, già direttore della precedente agenzia Frontex, non particolarmente applaudito.

 

da RemoContro

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