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Iran: Continuano le proteste contro l’austerity. Centinaia di arresti e 23 manifestanti uccisi

Sono almeno 23 le persone che hanno perso la vita finora nelle proteste antigovernative in Iran.

Secondo quanto riportato stamani dalla Tv di Stato, sei dimostranti sono stati uccisi durante un attacco a una stazione di polizia a Qahdarijan. Gli scontri, sempre secondo la Tv, sono iniziati quando un gruppo di persone ha cercato di rubare armi dalla stazione della gendarmeria. Sono invece 450 i manifestanti arrestati dall’inzio delle proteste, cominciate la scorsa settimana.

Il capo della Corte Rivoluzionaria della provincia di Teheran, Moussa Ghazanfarabad, ha detto oggi che alcune delle persone arrestate durante le proteste nel Paese potrebbero essere accusate di Muharebeh, ovvero di “muovere guerra contro Dio”, reato che prevede la pena di morte. Secondo l’Ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema iraniana, dietro alle proteste degli ultimi giorni ci sarebbero i i nemici dell’Iran che “hanno rafforzato l’alleanza per colpire le istituzioni islamiche” del Paese- “Con i diversi strumenti come denaro, armi, politica e sistemi di sicurezza, i nemici hanno provato a minare il sistema”, ha aggiunto la guida suprema iraniana .

L’innesco del malcontento sarebbe da ricercarsi nel rincaro dei prezzi dei beni di prima necessità soprattutto nel settore alimentare – in un paese dove il 40% della popolazione vive sotto la linea della povertà, stanco e debilitato da anni di sanzioni. Sono stati approvati anche aumenti riguardanti la benzina, l’elettricità, gas oltre ad avere triplicato il costo delle multe stradali e introdotto nuove tasse di viaggio. Il tutto in un paese che viaggia con un’inflazione a due cifre e una forte disoccupazione.

Intanto l’amministrazione statunitense ha minacciato nuove sanzioni contro l’Iran che potrebbero colpire direttamente i Guardiani della rivoluzione, una forza che risponde solo al leader supremo, l’ayatollah Ali Khameney. In tal modo si eviterebbe di danneggiare gli iraniani che stanno manifestando. L’amministrazione Trump, inoltre sta facendo pressioni su vari Paesi per sostenere i diritti degli iraniani ad attuare proteste pacifiche.

La Turchia ha infatti espresso “preoccupazione” per le proteste in Iran e auspica che prevalga “il buon senso per prevenire l’escalation degli eventi ed evitare la retorica provocatoria e gli interventi stranieri”. Solidarietà al regime di Tehran anche da parte della Siria che con un comunicato del ministero del ministero degli esteri attacca Stati Uniti e Israele per aver espresso sostegno ai manifestanti iraniani. La sovranità iraniana, secondo il ministero degli esteri, dovrebbe essere rispettata e nessuno dovrebbe interferire negli affari interni di Teheran.

Ne parliamo con Giuseppe Acconcia, giornalista esperto di Medio Oriente e autore del libro “Il Grande Iran” Ascolta o scarica

Ai nostri microfoni anche Farian Sabahi docente di Relazioni internazionali del Medio Oriente all’Università della Valle d’Aosta e collaboratrice del Corriere della Sera e del Manifesto, oltre che autrice di diversi libri sull’Iran. Ascolta o scarica l’intervista

da Radio Onda d’Urto

 

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