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Germania: quattro scienziati condannati per le proteste sul clima

Il tribunale regionale di Monaco di Baviera ha condannato quattro attivisti per il clima a una multa di 1680 euro ciascuno. Tra di loro, tre italiani.

Se gli scienziati non pagheranno le multe, dovranno scontare 105 giorni di carcere. Sebbene il giudice abbia ritirato l’accusa di violenza privata, gli imputati sono stati condannati per danneggiamento e violazione di domicilio durante la loro protesta nonviolenta l’anno scorso a Monaco contro il fallimento della politica tedesca in materia di crisi climatica. Lo scopo degli scienziati è fare pressione sui governi affinché agiscano in maniera emergenziale per la decarbonizzazione immediata.

Nell’ottobre del 2022, gli imputati hanno partecipato a tre azioni contro la BlackRock, la BMW e il governo tedesco per la loro responsabilità nella crisi climatica. La prima azione è avvenuta all’ingresso degli uffici di BlackRock, dove gli attivisti hanno imbrattato il pavimento di melassa e si sono incollati alle pareti. BlackRock è il maggiore fondo di investimento mondiale, noto per le sue politiche di espansione di progetti fossili e di sfruttamento dei Paesi del Sud globale.

Il giorno successivo, gli attivisti di Scientist Rebellion hanno interrotto pacificamente il traffico presso Odeonsplatz e si sono incollati alla carreggiata, con l’intento di denunciare il fallimento dei piani di decarbonizzazione tedeschi per rispettare i termini degli Accordi di Parigi e mantenere la temperatura globale entro gli 1,5°C. Dopo questa azione, gli scienziati sono stati detenuti per un giorno e una notte.

Infine, tre giorni dopo, il gruppo ha visitato il museo della BMW nel quale ha imbrattato diverse auto da esposizione con della melassa lavabile e ha incollato alle auto e alle pareti articoli scientifici sulla crisi climatica. Per finire, gli attivisti si sono incollati ad una BMW M8, l’auto più lussuosa e inquinante della mostra. L’azienda automobilistica BMW investe ingenti somme di denaro per fare greenwashing della propria immagine e per fare pressione sui governi affinché ritardino le politiche di decarbonizzazione dei trasporti. Dopo questa azione, gli scienziati sono stati detenuti una settimana nella prigione di Stadelheim a Monaco.

La pena è stata ridotta notevolmente durante il processo: il giudice ha tenuto conto del fatto che l’obiettivo principale delle azioni non fosse quello di danneggiare le proprietà altrui, ma di richiamare l’attenzione sulla crisi climatica. Dopo aver ascoltato le ragioni degli scienziati, lo stesso giudice ha definito la crisi climatica “la più grande sfida che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni”.

Il processo è stato il primo di diversi procedimenti giudiziari che saranno intentati contro 16 membri di Scientist Rebellion. I processi iniziano un anno dopo le proteste degli accademici, per le quali erano stati tenuti in detenzione preventiva per una settimana. Nell’ambito della campagna di protesta “Unite Against Climate Failure”, nell’ottobre 2022, gli scienziati di età compresa tra i 23 e i 36 anni (aree di studio: fisica, scienze ambientali, biotecnologie e scienze naturali) hanno partecipato a tre azioni dirette nonviolente a Monaco di Baviera contro la società di investimenti BlackRock, la casa automobilistica BMW e il governo tedesco, per le loro responsabilità come emettitori di CO2.

A Radio Onda d’Urto Leonardo Rebeschini di Scientist Rebellion uno dei tre scienziati italiani condannati  Ascolta o scarica

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