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Gaza sotto i bombardamenti senza elettricità e carburante. “Vogliono cancellarci dalla faccia della terra”

Alle 14 ora locale (circa le 13 in Italia) l’unica centrale elettrica in funzione a Gaza ha interrotto il servizio. Secondo quanto riferito da Jalal Ismail, dell’Autorità per l’Energia di Gaza, il carburante necessario per garantire il funzionamento della centrale è terminato. Sono oltre 2 milioni le persone residenti nella striscia di Gaza che ora rimarranno senza energia elettrica, migliaia i feriti ricoverati negli ospedali e nelle strutture sanitarie rimaste al buio. Nel mentre, sono in esaurimento anche le scorte di cibo e acqua, ma il bombardamento «senza precedenti» da parte di Israele prosegue ininterrotto.

“Non abbiamo elettricità, non abbiamo connessione. Non possiamo avere telefonate nemmeno con i nostri parenti che sono a Gaza. Per molte ore non sappiamo quando torneranno la connessione e la corrente. E quando tornano tornano per poche ore perché i bombardamenti aerei israeliani hanno colpito diversi ripetitori di internet a Gaza. E hanno annunciato che taglieranno l’acqua, la corrente, il cibo. Vogliono cancellarci dalla faccia della terra, vogliono ucciderci a sangue freddo con l’unità del mondo intero. Non vogliono che la gente sappia di noi. Noi siamo senza voce ora”.

Questa la corrispondenza dalla Striscia di Gaza, realizzata a Radio Onda d’Urto dal giornalista palestinese di Gaza Ahmed Hosni Dremly (clicca qui per il suo profilo Instagram), giornalista, traduttore e insegnante, che collabora tra gli altri con il progetto Gaza FREEStyle e con il portale indipendente d’informazione mediorientale Middle East Eye.

Da oggi pomeriggio, mercoledì 11 ottobre, a Gaza è terminata l’energia elettrica, con la fine delle scorte di carburante per uso civile: l’unica centrale è stata spenta visto il blocco imposto da Israele. La Striscia è al buio e a breve non potrà comunicare con l’esterno, nemmeno tramite Internet, unico mezzo rimasto.

“E’ una punizione collettiva – aggiunge Ahmed Hosni Dremly a Radio Onda d’Urto -, una rappresaglia, contro i civili, contro i bambini, contro le donne, contro persone che hanno sogni, che meritano di avere una buona vita. Sto facendo questa registrazione mentre sono senza connessione. Quindi spero che riuscirete a ricevere questa registrazione. Ho provato anche ad allontanarmi da casa, per vedere la situazione di inferno qui nel vicinato, e vedere se da qualche parte c’era connessione.

Ma non ne abbiamo! Non so se riceverete questa registrazione, non so nemmeno se sarò vivo o sarò stato ucciso, perché nessuno a Gaza può essere sicuro, nemmeno all’1%, che sarà vivo nei prossimi istanti, perché prendono di mira tutti noi, tutti noi possiamo essere bersaglio dei bombardamenti aerei. Forse sentite che ci sono come dei suoni di giochi o di cartoni di sottofondo. è perchè scarichiamo cartoni, film, da far vedere ai bambini quando ci sono i bombardamenti.

Quando c’è un bombardamento facciamo partire i cartoni, cantiamo e balliamo e diciamo ai bambini che è una festa, siamo tutti al sicuro e ci amiamo”.

La corrispondenza, dalla Striscia di Gaza, arrivata alla redazione di Radio Onda d’Urto mercoledì 11 ottobre 2023  dal giornalista palestinese di Gaza Ahmed Hosni Dremly (clicca qui per il suo profilo Instagram), giornalista, traduttore e insegnante, che collabora tra gli altri con il progetto Gaza FREEStyle e con il portale indipendente d’informazione mediorientale Middle East EyeAscolta o scarica

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