Friuli: La Lega vuole denunciare chi si fa curare senza documenti
In Friuli Venezia Giulia prosegue la crociata della Lega per la chiusura degli ambulatori destinati ai migranti irregolari e contro il loro accesso alle cure sanitarie. E la tragica vicenda di Rachel Odiase, morta per una tessera sanitaria scaduta, non ha cambiato di una virgola la posizione dei leghisti.
Già il 28 marzo scorso, il capogruppo leghista in regione, Danilo Narduzzi affermava: «Ogni volta che entrerà uno straniero noi chiameremo le forze dell’ordine chiedendo che verifichino i documenti. Se si tratta di un irregolare pretenderemo che venga applicata la norma. Lo ripeto non si tratta di negare le cure a chi sta male, perché il pronto soccorso è sempre aperto. Si tratta, invece, di rispettare le regole. Altro che razzismo: i veri discriminati in realtà non sono gli stranieri, ma la nostra gente».
Oggi Narduzzi torna alla carica e annuncia che chiederà, con una mozione, personale amministrativo nei pronto soccorso per denunciare gli immigrati clandestini che vanno a farsi curare. L’annuncio ricorda l’emendamento del Carroccio, abrogato, per l’abolizione del principio di non segnalazione alle autorità degli immigrati irregolari che si rivolgono al Servizio sanitario nazionale. «Se i medici non possono segnalare – spiega Danilo Narduzzi – non vedo perché i clandestini debbano continuare a raggirare leggi di Stato, spadroneggiando sul territorio». Narduzzi precisa che, se viene accolta la mozione leghista, «gli immigrati irregolari continueranno ad essere curati negli ospedali della nostra Regione, ma il personale amministrativo a cui non verranno consegnati documenti d’identità e tessera sanitaria, dopo aver inviato il paziente dal medico, provvederà a segnalare la ‘mancanza’ alle autorità competenti».
Già il 28 marzo scorso, il capogruppo leghista in regione, Danilo Narduzzi affermava: «Ogni volta che entrerà uno straniero noi chiameremo le forze dell’ordine chiedendo che verifichino i documenti. Se si tratta di un irregolare pretenderemo che venga applicata la norma. Lo ripeto non si tratta di negare le cure a chi sta male, perché il pronto soccorso è sempre aperto. Si tratta, invece, di rispettare le regole. Altro che razzismo: i veri discriminati in realtà non sono gli stranieri, ma la nostra gente».
Oggi Narduzzi torna alla carica e annuncia che chiederà, con una mozione, personale amministrativo nei pronto soccorso per denunciare gli immigrati clandestini che vanno a farsi curare. L’annuncio ricorda l’emendamento del Carroccio, abrogato, per l’abolizione del principio di non segnalazione alle autorità degli immigrati irregolari che si rivolgono al Servizio sanitario nazionale. «Se i medici non possono segnalare – spiega Danilo Narduzzi – non vedo perché i clandestini debbano continuare a raggirare leggi di Stato, spadroneggiando sul territorio». Narduzzi precisa che, se viene accolta la mozione leghista, «gli immigrati irregolari continueranno ad essere curati negli ospedali della nostra Regione, ma il personale amministrativo a cui non verranno consegnati documenti d’identità e tessera sanitaria, dopo aver inviato il paziente dal medico, provvederà a segnalare la ‘mancanza’ alle autorità competenti».
fonte: clandestino.carta.org
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a me le disposizioni di legge non disturbano mai ma in questo caso c’è una lacuna.Se gli irregolari vanno da un medico privato(quelli forniti di denaro)anche il medico in questione deve curare e poi denunciare…o no?