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Francia: rivolte a Villeneuve-La-Garenne

In periferia di Parigi un grave “incidente” ad opera della polizia ha coinvolto un ragazzo di 30 anni che, a causa dell’apertura volontaria di una portiera della macchina della polizia, è caduto dalla moto ferendosi molto gravemente a una gamba.

Villeneuve-la-Garenne è un comune di 24 mila abitanti a nord ovest del dipartimento Seine-Saint-Denis, a nord della capitale. In seguito a un atto violento da parte delle forze dell’ordine, è diventato lo scenario di intensi scontri a cui hanno preso parte numerosi giovani delle cité. Fuochi d’artificio, mortai, lanci di bottiglie, cassonetti incendiati si sono susseguiti a partire dalla mezzanotte di domenica. Il sito di informazione Bondy Blog, (https://www.bondyblog.fr/societe/nuit-de-revolte-a-villeneuve-la-garenne/) racconta così questi momenti “durante due ore, questo tipo di offensiva si ripete in diversi luoghi della città. Un po’ più lontano, il fuoco si propaga su due camionette che finiranno per essere completamente distrutte. I rumori dei mortai si susseguono, una volta qui, un’altra laggiù dopo qualche minuto di calma. I giovani di VLG sanno molto bene quello che fanno: si rivoltano”. Nell’articolo viene evidenziato anche il tentativo di silenziare i fatti, dato che un giornalista presente sul posto viene ammanettato, tradotto in commissariato e, nonostante avesse l’autorizzazione di uscire per lavoro, multato per aver violato la quarantena.

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 Durante questi ultimi giorni si contano altri episodi di questo tipo diffusi un po’ su tutto il territorio francese: Genevilliers, Suresnes, Aulnay-sous-Bois, Evry, Strasbourg, Fontenay, Toulouse, Grigny. Sui social media si moltiplicano i messaggi di solidarietà e indignazione, un ragazzo su Twitter dice “Et commencez pas à dire que c’est le confinement faut rester chez soi. Les gens dans les parcs n’ont pas perdu jambe eux.”, ossia, “Non cominciate a dire che siamo in isolamento  e  che aveva solo da rimanere a casa. Le persone al parco non perdono le gambe, loro”.

https://www.instagram.com/p/B_DKeX_IkWZ/?igshid=1fz3j4vbrt0y7

Questi episodi non sono nuovi nei quartieri popolari, è risaputo come la violenza della polizia, dei media, dei tribunali storicamente abbia avuto, e continui ad avere oggi, un impatto e delle conseguenze materiali notevoli nei confronti di ragazzi e ragazze di seconda (terza, quarta..) generazione, di classe iperproletaria e poco “integrabili”, a detta dello stato francese. La costante presenza di esplosioni di rabbia, raccontata quotidianamente da numerosi blog, siti di informazione, collettivi, questa volta assume, almeno secondo la percezione che arriva d’Oltralpe, un’intensità diversa.

da InfoAut

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Numerose in questi giorni le denunce nei confronti della polizia in Francia, che starebbe approfittando dell’emergenza per scatenare gravi violenze ai danni degli abitanti dei quartieri popolari. Ieri a Parigi, nonostante il distanziamento sociale, c’è stata una manifestazione spontanea contro la violenza della polizia dopo un incidente che ha coinvolto un ragazzo di 30 anni. A seguito di questo episodio nelle periferie parigine ci sono stati scontri tra giovani e polizia nella notte tra domenica e lunedi con diverse auto date alle fiamme.
L’attivista antirazzista Assa Traoré, del Comitato verita e giustizia per Adama e Dominique Sopo di SOS Racisme hanno stigmatizzato l’intervento delle BAC nei quartieri popolari. Steve Pozar, delegato della polizia dell’UNSA, ha invitato lo Stato a mettere in campo “tutti i mezzi per porre fine a questi atti che tendono a riprodursi sempre più frequentemente”.
Sullo sfondo una tensione sociale latente che l’emergenza coronavirus ha solo momentaneamente sospeso.

Cesare Piccolo, giornalista e nostro collaboratore dalla capitale francese. Ascolta o scarica

Action Antifasciste Paris-Banlieue https://twitter.com/AFA_Paris75

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