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Firenze: detenuto di 29 anni si impicca nel carcere di "Solliccianino"

Suicida giovane detenuto lucchese di 29 anni, impiccandosi con le tende della finestra. Doveva uscire a giugno 2014, in carcere per reati di rapina e spaccio di stupefacenti.
Suicidio nel carcere Gozzini di Firenze, accanto a Sollicciano. Si è tolto la vita un giovane detenuto lucchese di 29 anni, impiccandosi con le tende della finestra. Il recluso sarebbe dovuto uscire a giugno 2014 e si trovava in carcere per reati di rapina e spaccio di stupefacenti.
“La notizia dell’ennesimo detenuto suicida – commenta il Sappe (sindacato di polizia penitenziaria in una nota) – è sempre, oltre che una tragedia personale e familiare, una sconfitta per lo Stato. Quella delle morti in carcere, per suicidio o per cause naturali, si sta configurando come una vera e propria ecatombe. E se il drammatico numero non sale ulteriormente è grazie alle donne e agli uomini della polizia penitenziaria, che quotidianamente sventano numerosi tentativi di suicidi”. Al Gozzini sono ospitati circa 130 reclusi, in stato di sovraffollamento. Si tratta del secondo suicidio dall’inizio dell’anno a Firenze.
Il Garante: ennesimo suicidio di un giovane detenuto
Franco Corleone, Coordinatore dei Garanti territoriali e Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze, ha dichiarato: “Gabriele è morto a 28 anni. Non ha retto alla fatica di vivere e soprattutto al peso di una giustizia per lui insopportabile. Questa morte non può essere attribuita al sovraffollamento ma a ragioni più profonde e per questo chiede il massimo rispetto. Da questo punto di vista il dolore sincero dei suoi compagni, della direttrice e degli educatori, mi ha profondamente angosciato. A maggior ragione in questo caso si impone una riflessione sul senso della pena e sul carcere per persone fragili, che avrebbero bisogno di speranze di vita e non l’oppressione dei muri di una istituzione totale. Se si continuerà a pensare che il carcere possa essere il nuovo welfare, dovremo aspettarci altre tragedie. Mi preoccupa che il disegno di legge in discussione al Senato sulla detenzione domiciliare, trascuri completamente il destino dei tossicodipendenti e le conseguenze criminogene della legge sulla droga”.
fonte: Dire

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