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Firenze: Arrestati giovani rom perché usavano corrente in una casa occupata

Questa mattina i Carabinieri della compagnia Scandicci (Firenze), hanno arrestato otto uomini romeni di origine rom, tra i 23 e 41 anni, in via dei Ciliegi, a Scandicci, dove avevano occupato, con le loro famiglie, una casa abbandonata. Motivo dell’arresto sarebbe l’allacciamento abusivo a una cabina elettrica dell’Enel, al fine di riscaldare con alcune stufe elettriche i propri cari, tra cui donne, minori, malati e una bambina paralitica di due anni, per un totale di circa 20 occupanti.
Attualmente gli 8 Rom, secondo fonti delle forze dell’ordine, sono in custodia presso la caserma dei Carabinieri di via Vivaldi a Scandicci, dove attenderanno fino a domattina, per poi essere trasferiti al Tribunale di Firenze, dove saranno processati per direttissima. Donne e minori si sono invece messi in fuga.
“Ci appelliamo alla magistratura – hanno detto Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti del Gruppo EveryOne, organizzazione per i diritti umani – affinché gli otto Rom siano assolti e subito scarcerati. Le estreme condizioni di indigenza e abbandono istituzionale in cui versano le loro famiglie – spiegano – li hanno costretti a un riparo di fortuna per poter garantire la sopravvivenza a donne e bambini da freddo e intemperie; questo giustifica il loro comportamento, e di fatto li pone in una condizione di non colpevolezza di fronte alla legge”.
Il Gruppo EveryOne ricorda anche una recente sentenza del Tribunale di Verona, che, accogliendo l’orientamento della Cassazione, ha riconosciuto l’esistenza dello stato di necessità nei confronti di una famiglia di migranti che nel 2006 aveva occupato abusivamente a Verona un appartamento, collocando il «diritto all’abitazione» tra i «beni primari collegati alla personalità», come previsto dall’articolo 2 della nostra Costituzione”.

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