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Decreto svuota carceri, tra insufficienze e canea forcaiola

Il cosiddetto decreto “svuota carceri” è stato approvato con il voto di fiducia alla Camera. Ora il varo del provvedimento passa all’esame del Senato. Una legge che servirà a ben poco a risolvere la drammatica situazione carceraria e non svuoterà un bel nulla visto che ha subìto tante di quelle “amputazioni” rispetto all’originale, tanto da risultare un decreto debole

Ma nonostante questo la solita canea forcaiola si è scatenata. La lega ha agitato le manette in aula, Grillo e Il fatto quotidiano di “manetta” Travaglio sono tornati all’attacco scrivendo una serie di falsità.

Beppe Grillo ben conscio che il suo attacco sarà un facile aumento di consenso elettorale, pubblica un articolo completamente falso con tanto di titolo allarmistico: “Svuotacarceri: usciranno assassini, mafiosi e stupratori” con hashtag ancora più fuorviante: #noindulto.

È necessario ribadire che non è un indulto (anche se questo, alla pari di un provvedimento di amnistia, serve come il pane visto l’urgente necessità di ritornare ad essere un Paese civile): non c’è infatti nessun automatismo nella liberazione anticipata (sarà sempre il Magistrato di Sorveglianza a valutare)

I deputati del M5S e i giornalisti del Fatto Quotidiano citano come un mantra il nome di un mafioso rimesso in libertà che, a detta loro, sarebbe il primo effetto del decreto. Nulla di più falso. Si tratta di Nicola Ribisi: venne condannato per associazione mafiosa a 5 anni e 4 mesi di reclusione . Nel settembre del 2013 ha espiato 4 anni di reclusione. Un anno gli viene abbuonato con il beneficio della liberazione anticipata che non c’entra assolutamente nulla con l’attuale decreto, ma è già preesistente: è uno sconto di pena, pari a 45 giorni ogni semestre di condanna espiata, concesso ai detenuti quale riconoscimento della “buona condotta” mantenuta. È quindi deontologicamente e umanamente sbagliato fare un’informazione non veritiera sapendo che su questi temi c’è molta ignoranza da parte della popolazione.

Inoltre il decreto attuale fa aumentare di qualche giorno in più lo sconto di pena, tutto qui. E non vengono minimamente coinvolti assassini, mafiosi e stupratori, ovvero coloro che rientrano nei reati specifici: a differenza del decreto originale dove potevano beneficiarne, e comunque sempre dietro una valutazione del magistrato di Sorveglianza. E ciò è deplorevole.

Infatti i detenuti per reati ex art. 4 bis sono fuori dalla liberazione anticipata speciale del d.l. svuotacarceri. Il doppio binario tra reati ostativi e non, é intollerabile quando oltrepassa l’ aspirazione alla rieducazione cui ogni pena deve tendere, quando travalica il senso di umanità e la dignità. Chi ha commesso un reato “ostativo”, non importa che sia rieducato, che il suo percorso di cambiamento sia certificato dall’equipe di educatori e psicologi che lo hanno avuto in osservazione. Nessun beneficio gli deve essere concesso per una presunzione che marchia la pelle e la vita, indelebilmente. Eppure nei lavori preparatori, il senso del d.l. era il ripristino di una situazione detentiva accettabile per ogni essere umano. Ma i detenuti per reati ex art. 4 bis, sono un po’ meno umani degli altri. Questo ci dice la loro esclusione dal beneficio introdotto. Per loro non é richiesta una detenzione decorosa, né il rispetto della dignità.

Perché creare questa diseguaglianza? Non hanno il diritto, come prevede la Costituzione, anche loro ad essere reinseriti in un percorso educativo? Non hanno lo stesso diritto alla liberazione anticipata come tutti gli altri?

Travaglio e Grillo vorrebbero che non uscissero più dal carcere. E per alimentare lo sdegno a comando, usano nomi altisonanti che non c’entrano nulla. E’ il caso di Cuffaro, che invece non rientrerebbe nei beneficiari del decreto. Ma anche se rientrasse non ci sarebbe nessun male. Anche lui dovrebbe essere riammesso in un percorso educativo, mentre al momento gli sono stati negati persino i servizi sociali.

E insomma, ce l’ hanno fatta. Da un lato il governo e maggioranza che approvano un decreto solo per dare qualche giustificazione ai “rimproveri” dell’UE sulla situazione carceraria, ben consci che tale provvedimento non risolve di un bel nulla la drammatica condizione carceraria, dall’altra una spregevole occasione per animare le peggiori pulsioni forcaiole, giustizionaliste e diciamolo pure Fasciste!!!!

Applausi, sentiti applausi!!!

un grazie a Maria Brucale e Inka-l’incarcerato per la preziosa collaborazione

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