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Corte suprema boccia piano del governo britannico sulla “deportazione” dei migranti in Ruanda

La Corte Suprema britannica ha bocciato il piano del governo inglese, e ha stabilito che mandare persone nei centri di asilo in Ruanda non è legale

Il piano del governo britannico di Rishi Sunak di trasferire quote di richiedenti asilo in Ruanda è illegale. La Corte Suprema britannica lo ha bocciato, ritenendo che potrebbe comportare il rischio che dal Ruanda i migranti, giunti nel Regno Unito attraverso il Canale della Manica per vie irregolari, vengano poi trasferiti nei loro paesi di origine. Un atto che violerebbe i loro diritti.

Il piano è stato al centro delle politiche per la gestione dell’immigrazione del governo attuale di Rishi Sunak e di quelli precedenti di Liz Truss e Boris Johnson, tutti appartenenti al Partito Conservatore, ma non era mai entrato in vigore a causa di diversi ricorsi legali, che avevano messo ripetutamente in dubbio la legalità delle norme, soprattutto in relazione al rispetto dei diritti umani nel Regno Unito: a oggi nessun richiedente asilo è mai stato portato in Ruanda.

Sul piano si erano già messe di traverso la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), bloccando il primo volo per il Ruanda a ridosso del decollo, e la Corte d’appello di Londra, che aveva definito “non sicuro” il Paese di arrivo.

 

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