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Continuano le proteste contro l’omicidio di George Floyd negli Usa e nel mondo

Il coprifuoco imposto dal presidente USA Trump è stato violato anche la notte tra il 2 e 3 giugno in molte città. Da Washington a New York migliaia di persone hanno continuato a manifestare anche dopo il tramonto dopo per denunciare l’uccisione di George Floyd. A Chicago il 2 giugno si erano registrati due morti tra i manifestanti e cariche della polizia davanti alla Casa Bianca.

E proprio attraverso i suoi tweet Trump promette l’esercito per fermare i disordini, e parla di ‘terrorismo interno’. L’ex vicepresidente democratico, e quasi certo sfidante di Trump alle prossime presidenziali, Joe Biden lo attacca: ‘vuole usare l’esercito Usa contro il popolo americano’.

110 giornalisti sono stati feriti, picchiati o arrestati dalla polizia.

New York City  la situazione è più fuori controllo di tutte. 6 diversi cortei. Decine di aree con scontri con il NYPD a incominciare da Stonewall dove la comunità lgbt ricordava le vittime transgender della polizia. Dopo ore di scontri tutta la polizia della città ha provato a fermare i manifestanti sui ponti per impedire l’ingresso alla penisola di Manhattan. Il blocco è stato rotto ma un ragazzo di 18 è stato colpito da un proiettile volante a quel punto la polizia ha totalmente perso il controllo della metropoli. Intanto De Blasio ha imposto ai 38709 poliziotti nuove regole di ingaggio: turni continui di 12 ore, 7 giorni su 7 senza giorno libero.
A Los Angeles scontri nei quartieri più ricchi Beverly Hills e Hollywood dove è stato scritto “George Floyd” su una stella del Walk of Fame. Un’azione oscura al movimento con centinaia di persone ha assediato la residenza del sindaco della città.

Manifestazioni imponenti a New York City, Los Angeles, Oakland, Houston, Washington DC, Seattle, Portland, Denver, Minneapolis, Chicago, Philadephia, Boston, Louisville, Portland (Maine!), Detroit, New Orleans, Ferguson.
Scontri con feriti e vittime ad Atlanta, Saint Luis, New York, Los Angeles, Grand Rapids, Richmond, Buffalo, Vallejo, Dallas, Charlotte.

La solidarietà alla rivolta negli States travalica i confini. In Italia, a Vicenza, i muri della Caserma USA Ederle sono stati oggetto di scritte in solidarietà con le proteste negli Stati Uniti mentre tra i diversi gli appuntamenti di piazza in Europa da segnalare quelli in Inghilterra e Francia.

Nella capitale francese è andata in scena, il 2 giugno, una manifestazione di migliaia di persone davanti al tribunale di Parigi, sfidando il divieto della polizia. L’uccisione di Floyd negli Stati Uniti ha riportato al centro un caso simile, quello Adama Traoré, il giovane di 24 anni di una banlieue parigina morto nel 2016 durante un violento fermo. Una controperizia ha dimostrato ieri che Traoré morì per asfissia, determinata da una “placcaggio ventrale” del gendarme che lo aveva immobilizzato, ribaltando le conclusioni di alcuni periti giudiziari che avevano invece presentato un rapporto che escludeva la responsabilità dei gendarmi. I manifestanti ieri si sono riuniti numerosi fuori dal tribunale rispondendo all’appello del comitato di sostegno per la famiglia Traoré. Manifestazioni e scontri con la polizia si sono registrati anche a Lione, Nantes e Marsiglia.

Terzo giorno di fila di cortei a Montreal (20000 persone) , Vancouver e Toronto a cui si è aggiunta Haalifax.

Manifestazioni, azioni, presidi, hacking, murales solidali in Nuova Zelanda, Australia, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania (19 città), Grecia, Irlanda, Giappone, Liberia, Olanda, Polonia, Slovenia, Svizzera e UK. Scontri a Istanbul e Sao Paulo in Brasile

Una trasmissione con le voci di Marina Catucci, Bruno Cartosio, e Claudio, italiano che insiegna italiano negli USA Ascolta o scarica

Enrico Riboni, nostro collaboratore dalla Francia ci racconta le mobilitazioni del 2 giugno Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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Aggiornamento da Radio Onda Rossa

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