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Il console Onorario di Israele, Carrai è incompatibile con la carica di presidente della fondazione Meyer

Via Marco Carrai, console onorario di Israele, dalla Fondazione Meyer

di Sanitari per Gaza

Di fronte alle terribili immagini dalla striscia di Gaza, dove più la guerra prosegue e più aumentano le atrocità, non ultima la strage a Rafah, non si può rimanere neutrali. Lo hanno capito molto bene gli studenti, che sono scesi in piazza in tutta Italia per chiedere alle loro università di rendere pubblici i finanziamenti che ricevono e sciogliere gli accordi con gli istituti Israeliani al fine di boicottare il complesso di ricerca dietro la produzione di armamenti, e per spingere le università italiane a riconoscere i crimini contro l’umanità commessi a Gaza.

Non altrettanto si può dire degli ospedali italiani, che nonostante qualche sporadica iniziativa, nulla hanno detto sulla sistematica e programmata distruzione del sistema sanitario della Striscia tramite l’assedio e poi il saccheggio degli ospedali, nessun messaggio di vicinanza ai quasi 500 operatori sanitari assassinati dall’IDF, nessun cordoglio per i bambini morti sotto le bombe, per le infezioni, per la fame.

Come Sanitari per Gaza, troviamo insopportabile e assordante il silenzio dell’Asl Toscana Centro, dell’AOU Careggi e dell’AOU IRCCS Meyer, così come troviamo paradossale che il Console Onorario di Israele Marco Carrai, il rappresentante di uno stato accusato di genocidio, che non ha mai condannato, ma ha anzi giustificato i massacri commessi da Israele, sia il presidente della Fondazione Meyer.

È un silenzio pavido, che rende le istituzioni complici Il 1 giugno, in occasione dell’Accountability day della Fondazione Meyer, ci siamo presentati con lo scopo di portare alla luce le evidenti contraddizioni della nomina di Carrai a presidente e chiederne nuovamente le dimissioni.

È grottesco, al limite del distopico, che una persona direttamente connessa con il regime genocida israeliano, possa parlare di valori di una fondazione benefica formalizzati in trattati fondamento del diritto internazionale, lo stesso diritto internazionale costantemente violato da Israele. I valori che guidano la fondazione Meyer non dovrebbero rimanere parole vuote da usare per campagne di marketing, ma solidi principi su cui basare le azioni e le scelte intraprese. Chiediamo agli ospedali toscani, alla fondazione Meyer, alla Regione Toscana al suo presidente Eugenio Giani, alla candidata a sindaco Sara Funaro che siede nel CDA della fondazione di prendere una netta presa di posizione e manifestare solidarietà al popolo palestinese.

 

 

 

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