Menu

Caso Anan Yaeesh. Alla vigilia della Camera di consiglio sull’estradizione spuntano tre arresti tra i palestinesi

Alla vigilia della Camera di consiglio al Tribunale de L’Aquila sull’estradizione in Israele del rifugiato politico palestinese Anan Yaesh, qualcuno ha pensato bene di intorbidire le acque e avvelenare i pozzi con tre arresti di rifugiati palestinesi residenti a L’Aquila. Uno dei tre è Anan Yaesh, già in carcere a Terni e in attesa di estradizione in Israele.

I tre arresti sono avvenuti su richiesta della procura della Repubblica di L’Aquila, Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, dopo un lavoro di coordinamento con la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo.

A seguito dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip dell’Aquila, gli agenti della Digos del capoluogo abruzzese hanno eseguito gli arresti.

Secondo l’accusa sarebbe stata costituita una struttura operativa chiamata “Gruppo di risposta rapida – Brigate Tulkarem”, filiazione  sembrerebbe delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, che ha tra i suoi obiettivi atti di violenza contro lo Stato di Israele. Le Brigate Al Aqsa, afferenti ad Al Fatah, su richiesta di Israele sono state inserite dall’Unione Europea nella lista nera delle organizzazioni terroristiche.

Per i tre arrestati è stata attivata una procedura di estradizione su sollecitazione delle autorità israeliane, davanti alla Corte d’Appello dell’Aquila. Sempre secondo la tesi dell’accusa, i fermati avrebbero compiuto opera di propaganda e proselitismo, con l’obiettivo di pianificare attentati contro siti civili e militari su territorio estero.

Proprio domani al Tribunale de L’Aquila si discute il ricorso contro l’estradizione presentato dagli avvocati difensori. La sincronia tra l’udienza e gli arresti appare decisamente sospetta.

Domenica davanti al carcere di Terni si era svolta una manifestazione che chiedeva la libertà per Anan Yaeesh e il no alla sua estradizione. Per domani a L’Aquila è stata convocata una manifestazione con le stesse richieste. Manifestazioni contro l’estradizioni di Anan Yaeesh si sono svolte sabato a Sassari, Milano, Brescia, Ancona, Modena. Per oggi sono previste a Bergamo e Genova, mentre domani a Napoli oltre che a L’Aquila. Altre manifestazioni sono in programma nei prossimi giorni a Palermo, Torino, Roma. (da contropiano)

*****

L’Aquila sezione distaccata della procura di Telaviv

Evidentemente gli apparati antiterrorismo italiani e israeliani non erano sicuri dell’estradizione di Anan Yaeesh di cui si discuterà in relazione alla custodia in carcere in udienza domani alla corte di appello dell’Aquila. E quindi al mandato di arresto emesso da Telaviv del quale è stata chiesta la revoca da parte dell’avvocato Flavio Rossi Albertini se n’è aggiunto un altro firmato dal gip del capoluogo abruzzese con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al terrorismo internazionale che riguarda anche altri due palestinesi.

I tre avrebbero fatto operazioni di proselitismo e sarebbero stati pronti a compiere attentati anche suicidari. Questo riportano le agenzie di stampa e i siti online dei giornali insieme a dichiarazioni di politici entusiasti del blitz a cominciare dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Pare di capire che l’estradizione di un cittadino palestinese verso Israele che è un paese in guerra sarebbe complicata. Di qui la decisione di arrrestsrlo per decisione della magistratura italiana. In questo modo c’è la sicurezza di tenerlo in galera e di non doverlo liberare in caso di un rigetto della richiesta di consegnarlo a Israele.

Le indagini il condizionale è più che mai d’obbligoavrebbero accertato la costituzione di una struttura operativa militare denominata “Gruppo di risposta rapida – Brugate Tulkarem articolazione delle Brigate dei Martiti di Al – Aqsa che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo anche contro uno stato estero.
Per gli avvocati della difesa ci sarebbe il rischio concreto ed effettivo che Yaeesh venga sottoposto a trattamenti inumani e degradanti contesa la tortura. (Frank Cimini da giustiziami)

Osservatorio Repressione è una Aps-Ets totalmente autofinanziata. Puoi sostenerci donando il tuo 5×1000 

News, aggiornamenti e approfondimenti sul canale telegram e canale WhatsApp

Leave a Comment

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>