«Una costante attività di addestramento paramilitare, anche frequentando all’estero corsi di combattimento corpo a corpo e sull’utilizzo di armi da fuoco, sia corte sia lunghe. Contatti diretti e frequenti con formazioni ultranazionaliste ucraine», come il Battaglione Azov, Pravi Sector, Misantropya Division e Centuria, probabilmente in vista di possibili reclutamenti nelle fila dei gruppi combattenti: l’inchiesta coordinata dalla procura di Napoli ha svelato, ieri, un’associazione sovversiva di stampo neonazista, negazionista e suprematista denominata Ordine di Hagal.

Quattro le misure cautelari in carcere per terrorismo, eversione dell’ordine democratico e propaganda dell’odio razziale più l’obbligo di firma per un quinto indagato. Oltre 26 perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Treviso, Verona, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone, inclusa la libreria avellinese di Franco Freda, estremista neofascista condannato per associazione sovversiva. La cellula, nata nel 2018, si serviva dei social per fare propaganda, su Telgram era attiva con il canale «Protocollo 4» su cui venivano diffuse teorie naziste, negazioniste, omofobiche, no vax e no green pass, anti migranti.

Uno degli indagati, Anton Radomsky, è irreperibile perché tornato in Ucraina: dalle indagini è emerso che era in contatto con il battaglione Azov (fondato dal militare Andrj Bileckyj, di orientamento neonazista). Gli inquirenti gli contestano compiti nell’organizzazione come l’addestramento militare degli associati e il reclutamento. Al vertice dell’Ordine di Hagal Maurizio Ammendola, 43 anni, quindi il vice Michele Rinaldi e poi Massimiliano Mariano (addetto all’indottrinamento) e Gianpiero Testa, attivo nel procacciare proseliti. Il gruppo progettava di ritirarsi nelle campagne in una sorta di struttura verticistica, autosufficiente e legata da vincoli di segretezza.

Ammendola e Testa, in particolare, si sono diplomati in Polonia presso l’European security academy: «I programmi di addestramento – si legge negli atti – ricalcano quelli previsti per le forze speciali militari (dalla guida operativa, al tiro tattico o dinamico mediante l’impiego di armi, nonché tecniche di autodifesa), ove gli stessi hanno seguito il corso avanzato di Krav Maga (arte marziale delle forze speciali israeliane) e di combinated firearms».

Il gruppo non è entrato in azione ma dalle indagini risulta che stessero preparando un’azione contro la caserma dei Carabinieri di Marigliano (sede ufficiale dell’Ordine) e al centro commerciale Vulcano buono di Nola. Per diventare membri era necessario un rito di affiliazione all’insegna dei simboli nazisti e il pagamento di 30 euro su una carta Postepay. Nello statuto è prevista l’accettazione incondizionata del regolamento interno dell’Ordine di Hagal con conseguente «impegno di riservatezza perpetuo, anche qualora si decidesse di non iscriversi dopo la lettura dello Statuto o di abbandonarlo successivamente o si finisse con il venire espulsi».

da il manifesto