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Bologna, violenza "nazi" Due feriti, uno grave

Un ragazzo di Catanzaro è in condizioni serie all’ospedale Maggiore di Bologna con il naso e una mascella fratturati e una lesione ad un occhio, mentre un suo amico di 21 anni se l’è cavata con qualche contusione. La loro colpa, quella di essere stati individuati come “comunisti” da alcuni estremisti di destra. Questo il bilancio dell’aggressione neofascista avvenuta venerdi notte nel centro di Bologna. Quattro attivisti di estrema destra sono stati arrestati dalla Digos per le violenze. Gli arrestati sono Luigi Guerzoni, 33 anni, di Bologna e Vincenzo Gerardi, 26 anni, operaio di Cento (Ferrara), entrambi già noti alle forze dell’ordine; Gunther Xavier Latiano, studente di 25 anni, di S.Giovanni Rotondo (Foggia), residente a Bologna, e Alessandro Malaguti, 20 anni, operaio di S.Giovanni in Persiceto questi ultimi incensurati. Gerardi, noto con il soprannome di “miccia”, è imputato a Bologna per associazione per delinquere finalizzata alla discriminazione e all’odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionalistici e religiosi, in un processo che vede coinvolti diversi esponenti di gruppi di estrema destra, per episodi avvenuti tra il 2002 e il 2006. Nella stessa inchiesta era finito anche Guerzoni, che è stato però prosciolto all’udienza preliminare, ma ha alle spalle numerosi precedenti di polizia per reati di discriminazione razziale, porto d’armi, fabbricazione di ordigni esplosivi, violenze e minacce a pubblico ufficiale. Guerzoni inoltre fa parte, insieme a Malaguti, del gruppo musicale “Legittima offesa”; sul proprio sito web il gruppo si definisce «skinheads-band nazionalista e anticomunista». Venerdi le quattro teste rasate avevano passato la serata in un locale del centro per festeggiare il compleanno di Guerzoni, insieme ad altri amici. Poco dopo le tre, secondo quanto ha ricostruito la Digos, a pochi passi dalle Due Torri, hanno incrociato l’altro gruppo di giovani, sei-sette ragazzi (in gran parte studenti fuori sede pugliesi e calabresi), che provenivano da piazza S.Stefano dopo una festa di laurea. A scatenare gli insulti («comunisti di merda», «partigiani di merda») sarebbe stato il loro aspetto: capelli lunghi e soprattutto una chitarra e un bongo, che è stato subito preso di mira e danneggiato. Quindi sono seguite le botte: li hanno colpiti con calci, pugni e bottigliate, ma anche con sedie e sgabelli presi dai gazebo esterni di alcuni locali.

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