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Bologna: I poliziotti del Sap contro i lavavetri

“Non si preoccupi, i lavavetri non li abbiamo cacciati. Siamo arrivati e non c’erano, torneranno quando ce ne andremo”. Esordisce così Massimo, uno dei 10 poliziotti del Sap, il sindacato autonomo di polizia, oggi impegnati in un’iniziativa comunicativa in centro Bologna. Lui e i suoi colleghi hanno dedicato la mattinata al volantinaggio in via Ugo Bassi, via Indipendenza e nell’incrocio tra Piazza XX Settembre e la stazione.

“Vogliamo fermare gli sprechi nelle forze di polizia, sono sette e bisogna razionalizzarle”, spiegano gli agenti in pettorina gialla ai passanti che si fermano ad ascoltarli. Poi però, oltre al volantino contro i costi inutili ne associano un altro tutto nero, con scritte in arabo e un minaccioso guerrigliero dell’Isis in cammino verso un Colosseo in fiamme. “Dalla Libia stiamo arrivando a Roma”, dice l’uomo mascherato con tanto di mitragliatore pesante sulle spalle. Basta guardare dall’altro lato e si scopre una cartolina da affrancare e spedire a Matteo Renzi. Primo punto: sbloccare il turn over, sesto e ultimo quello sui corsi di aggiornamento anti terrorismo per affrontare la minaccia in arrivo. “Abbiamo visto cosa può succedere, vogliamo fare corsi di tiro e pronto intervento”.

Due squadre equipaggiate con bandiere azzurre, pettorine gialle con la scritta “polizia” bene in vista e kit del perfetto lavavetri con tanto di asta telescopica in dotazione. Si sono organizzati così gli agenti del Sap. “Siamo contro tutti i tipi di degrado, parlo dello smog così come dei lavavetri. Vogliamo che siano rispettate le regole e loro ai semafori non ci possono stare”, dice sorridente Tonino Guglielmi, segretario provinciale del Sap. Guglielmi parla a tutto campo di fondi per la polizia, Isis, Giubileo, Expo, lavavetri, regole e degrado. “Questo è un paese con poche forze dell’ordine, serve più personale e più formato”.

Il sindacalista racconta anche di essere stato insultato da alcuni passanti, “ci hanno augurato di fare la fine di Raciti”, e esibisce di fronte alle telecamere l’asta dei lavavetri, “simbolo di degrado”. Per il segretario provinciale del Sap i lavetri sono un simbolo negativo e implicati in un racket cittadino. “Quando Cofferati ha tentato di intervenire è stato fatto a fettine”, ricorda Guglielmi per poi cogliere la palla al balzo e attaccare la politica. “I poveretti sono quelli che li fanno entrare in Italia e poi li abbandonano per strada. La politica ha fallito”. Per questo Guglielmi e i suoi chiedono ai cittadini di spedire le cartoline del Sap a Renzi. “Ne abbiamo stampate mezzo milione”.

da Radio Città del Capo

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