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Arrestato “terrorista turco” a Venezia: sbatti il mostro in prima pagina

Il giorno di Pasquetta si apre con comunicati gongolanti del ministro dell’interno, il mitico Alfano, riportati prima dai lanci di agenzia e poi dai giornali online: arrestato a Venezia un terrorista turco, grazie al rigore dei controlli antiterrorismo internazionale, in questi giorni messi su da Alfano. A leggerla così sembrerebbe si parli di un terrorista dell’ISIS, quelli che carinamente in questi giorni pasquali hanno fatto eccidi di Cristiani e Palestinesi in Siria e di Curdi.

La notizia è invece più complessa, anzi ha la connotazione di una mezza bufala!

Intanto dopo le prime notizie si è cominciato a parlare di un esponente del DHKC che aveva partecipato al blitz di Istanbul, quello del sequestro armato di un giudice turco qualche giorno fa, poi morto nell’assalto delle truppe speciali turche (l’assalto delle forze speciali quando porta alla morte dell’ostaggio è ritenuto un fallimento clamoroso da qualunque stratega antiterrorismo: ma nessuno stranamente lo ha rilevato in Italia, posto che l’obiettivo fosse comunque la liberazione di un magistrato che ne sapeva tante delle atroci malefatte della polizia di Erdogan…). Successivamente si sono lette veline che parlavano piuttosto di un reclutatore di terroristi.

Così riportava le notizie la Tribuna di Treviso online: “ La Polizia ha fermato un turco nei cui confronti c’era un mandato di cattura internazionale, per fini di estradizione, emesso dalla magistratura di Ankara per terrorismo. L’uomo, che aveva documenti austriaci, stato bloccato all’uscita di un albergo di Mestre, lungo il Terraglio. Il nome del turco, Unal Erdel, 45 anni, emerso ieri pomeriggio dalla segnalazione del sistema on line dell’ archivio degli ospiti delle strutture ricettive che ha dato l’alert alla Polizia di Stato di Venezia, secondo un piano preciso disposto dal questore Angelo Sanna. Gli agenti delle volanti e della Digos si sono quindi recati questa notte, alle 1, nell’albergo, sulla strada Terraglio che collega Mestre a Treviso, dove il latitante era arrivato due giorni fa con la moglie e le sue due figlie, entrambe minori. Aveva previsto di ripartire oggi per l’Austria dove ha preso la cittadinanza nel 2005 e in cui lavora come medico.

Gli agenti hanno quindi svegliato il 45enne notificandogli il mandato di cattura internazionale a fini estradizionali per conto della magistratura turca, dovendo scontare una pena per il reato di terrorismo quale appartenente ad un gruppo armato. Il turco si è mostrato meravigliato, ma non ha opposto resistenza. Ha riferito che era giunto in Veneto per trascorrere alcuni giorni pere turismo con la famiglia L’uomo, in particolare, ha partecipato nel 1994 all’ affissione illegale di manifesti e striscioni oltre al lancio di bottiglie molotov contro l’High Schhol ad Ankara, e nel 1995 un attentato negli uffici della banca di Konia Street di Ankara. Inoltre è stato indagato per essere ritenuto un reclutatore per conto della associazione terroristica Dhkp-C. Dopo i controlli di rito, Erdel stato portato nella Casa circondariale di Venezia a disposizione della Corte d’Appello di Venezia, territorialmente competente”.

Leggendo con accuratezza la notizia e le agenzie si svelano parecchie contraddizioni.

In primo luogo non è proprio consono a un terrorista muoversi con moglie e figlie minori per turismo. In secondo luogo non c’è stata nessuna operazione particolare di intelligence di alfaniano orgoglio: dato che Erdel si muoveva col passaporto coi suoi propri dati anagrafici, quindi non dati contraffatti, è stato semplicemente riscontrato in Questura che esisteva un mandato di cattura turco a suo carico dagli incroci quotidiani dei nomi degli ospiti degli alberghi!

Quanto ai reati attribuiti a Erdel sono lontani nel tempo e inoltre gli inquirenti turchi non sono famosi per la ricerca rigorosa delle fonti di prova contro i curdi e gli imputati di estrema sinistra: Amnesty International e vari giurisdizioni internazionali già si sono espressi duramente al riguardo.

E poi siamo seri e attenti qui in Italia a creare mostri… L’ex sindaco di Roma Alemanno ha avuto una carriera anche da ministro senza disturbi fino a pochi mesi fa: subì svariati mesi di detenzione, a fine anni 80, accusato di aver lanciato molotov a Roma a una sede diplomatica dell’URSS, inoltre fermò il corteo di auto presidenziali di George Bush in visita al cimitero americano di Nettuno, nei pressi di Roma.

E che dire dei cori ipergarantisti italiani di questi giorni a sostegno di alcuni produttori di vino rosso, diciamo!

Comunque anche Erdogan è stato un conoscitore delle patrie galere turche in epoca addirittura più recente, nel 1998, in quanto giudicato colpevole di incitamento all’odio religioso anche per aver declamato pubblicamente questa frase: “Le moschee sono le nostre caserme, le cupole i nostri elmetti, i minareti le nostre baionette e i fedeli i nostri soldati… “. Più di un commentatore qualificato internazionale ha constatato ambigue “situazioni” tra il Governo Erdogan e terroristi dell’ISIS che entravano e uscivano dalla Turchia ad libitum.

Il DHKC non è una organizzazione di educande ed è nata in Turchia sulle ceneri del Dev Sol. E’ una organizzazione su base marxista, laica in cui alcuni settori propugnano anche la lotta armata. Molti suoi esponenti appartengono alla corrente islamica laica e progressista degli aleviti. Gli aleviti furono perseguitati per decenni dai militari turchi non perché laici ma perche progressisti o marxisti ed invisi ai tempi della Guerra Fredda, in cui i Lupi Grigi erano la Gladio della Turchia; oggi sono perseguitati da Erdogan perché sia progressisti che laici (gli aleviti sostengono tra l’altro la parità uomo/donna e rifiutano shador e altri veli femminili!).

Ma per essere arrestati ed estradati servono prove ma anche un ordinamento giuridico e istituzionale democratico e garantista da parte del paese richiedente: da quanto tempo esiste il mandato di arresto internazionale verso Unal Erdil? Se c’è da settimane perché l’Austria dove questi risiedeva non l’ha preso in considerazione? Due cose sono certe.

1) Il DHKC è un nemico giurato dell’ISIS, che sarà ben lieto dell’estradizione eventuale di Erdil.

2). La Turchia di Erdgan che tra l’altro in queste ore proibisce e censura i social network appare molto lontana dai requisiti per l’estradabilità di un imputato politico a meno di prove molto serie e inoppugnabili!

Mephisto

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