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Approvato in Senato il decreto sicurezza

Il Senato ha dato via libera al decreto Sicurezza con 163 Sì, 59 no e 19 astenuti. I presenti sono stati 288, i votanti 241.

Un’aggressione giuridica senza precedenti contro il diritto di asilo, riconosciuto dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione. Un messaggio politico carico di rancore e razzismo che precipita sulla vita di ogni di giorno di migliaia di persone.

Il “decreto Salvini”, 43 articoli, noto perché cancella il permesso di soggiorno per ragioni umanitarie e perché lede i diritti di chiunque voglia manifestare il proprio dissenso, è stato dunque approvato sia alla camera che in senato

Quattro Senatori del M5S (De Falco, Nugnes, Fattori e Montero) non hanno votato il decreto e sono usciti dall’aula. Ma all’appello mancano i voti di altri quattro senatori del M5S: si tratta di Vittoria Bogo Deledda e Michele Giarrusso (che però erano in congedo dunque assenti giustificati), Virginia La Mura (assente ma che aveva firmato alcuni emendamenti al decreto assieme a De Falco) e l’ex M5S Carlo Martelli( che si è astenuto).

Contro il decreto hanno votato il Partito Democratico, Liberi e Uguali e le Autonomie. A destra invece Forza Italia, che ha dichiarato di apprezzare il contenuto del provvedimento, è uscita dall’aula al momento del voto. Mentre Fratelli d’Italia, pur sostenendo il provvedimento sull’immigrazione, ha scelto l’astensione.

Contro il Decreto Salvini, sabato 10 novembre è stata convocata una manifestazione nazionale a Roma da parte di numerose organizzazioni e associazioni antirazziste. Gli organizzatori affermano di voler scendere in piazza “contro gli attacchi del governo, a cui Minniti ha aperto la strada, contro l’escalation razzista e il decreto Salvini che attacca la libertà”. Le associazioni promotrici richiedono quindi il “ritiro immediato del Decreto immigrazione e sicurezza e del disegno di legge Pillon”. Mentre si dichiarano a sostegno di “accoglienza e regolarizzazioni e in solidarietà al sindaco di Riace Mimmo Lucano”. Fra i punti qualificanti del corteo romano vi è anche l’opposizione ai “respingimenti, espulsioni, sgomberi e alla minaccia fascista”.

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