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Aggressioni razziste a Aprilia, in Calabria e in Sicilia

Quella del 2018 verrà probabilmente ricordata come l’estate in cui chiunque può acquistare una pistola o un fucile ad aria compressa e per provarla spara dal balcone di casa a un immigrato che cammina in strada. E’ successo più volte nelle scorse settimane. Il giorno di Ferragosto ad Aprilia, cittadina alle porta di Roma è un cittadino camerunense è rimasto ferito da colpi adi arma da fuoco.  In provincia di Catanzaro un  migrante è stao ferito a colpi di spranga e ricoperto di insulti razzisti, si trovava in un ristorante con la moglie e la suocera. In Sicilia a Partinico  aggressione a cinque ragazzi africani e un’operatrice

l giorno di Ferragosto ad Aprilia, cittadina alle porta di Roma salita agli onori delle cronache il 29 luglio scorso quando un marocchino di 43 anni, scambiato per un ladro, è morto dopo essere stato inseguito e pestato da tre italiani, uno dei quali armato, un cittadino camerunense è stato colpito da colpi di arma da fuoco

I protagonisti dell’ultimo «tiro al piccione» sono invece un giovane di 20 anni e due minorenni.
Verso le 12 del giorno di Ferragosto i tre si trovavano sul balcone di casa nel centro di Aprilia con in mano il fucile ad aria compressa caricato a pallini, L’arma è di quelle che si possono acquistare liberamente, senza che ci sia la necessità di un porto d’armi. In quel momento per strada stava camminando un ragazzo originario del Camerun che viene colpito a un piede da un piccolo «proiettile in piombo». Ferito e dolorante, l’uomo ha cercato riparo in un negozio da dove ha potuto chiamare i carabinieri e sporgere denuncia.

E’ bastato poco ai militari del reparto territoriale di Aprilia per individuare l’appartamento dal quale erano partiti i colpi. Le dichiarazioni del camerunense che ha indicato quale, secondo lui, poteva essere stata la direzione di provenienza del colpo, e una veloce perquisizione ad alcune case possibili luoghi di partenza dello sparo sono stati sufficienti per individuare i tre responsabili del gesto.

Portati in caserma i tre giovani si sono giustificati dicendo che stavano provando l’arma quando sarebbe partito il colpo. Sono stati denunciati per lesioni aggravate. Il giovane africano è stato invece ha riportato invece una ferita al piede sinistro giudicata guaribile in cinque giorni.

L’episodio ha d nuovo acceso i riflettori su Aprilia dopo la brutale aggressione di fine luglio al giovane marocchino. Gli inquirenti sembrano essere convinti che i tre italiani indagati, uno dei quali è una guardia giurata, non facessero parte di una ronda anti-immigrati e hanno acquisito i video delle telecamere di sorveglianza di un bar situato a poca distanza dal luogo in cui il marocchino è stato raggiunto dopo aver essere uscito di strada dall’auto con cui stava fuggendo.

A Falena, in provincia di Catanzaro, un migrante non ha avuto tempo neanche per difendersi. «Negro di merda, Risali in macchina e vai via che qui in Calabria i negri non sono accettati» gli hanno urlato mentre era ancora seduto al tavolo del ristorante dove stava festeggiando il Ferragosto insieme alla moglie incinta e alla suocera. E poi, una volta fuori dal locale, l’aggressione fisica a colpi di spranga.

Ormai non passa giorno senza dover registrare almeno un’aggressione razzista. L’ultima vittima in ordine di tempo è un cittadino dominicano che il 15 agosto si trovava a cena in un ristorante di Falerna, in provincia di Catanzaro, con la moglie calabrese e la suocera.

A infastidire gli aggressori potrebbero essere state le lamentele dei tre su alcuni dei piatti serviti. Critiche non gradite dai gestori del ristorante, al punto che quando l’uomo ha chiesto un dolce il cameriere si sarebbe rifiutato di portargli il menù. L’aggressione verbale è diventata fisica una volta fuori dal locale dove il dominicano, presa la macchina dal parcheggio, era in attesa della moglie e della suocera. Due uomini, ai quali si subito unito un terzo, si sono avvicinati gridandogli di andare via e colpendolo con una spranga. Nella colluttazione la suocera settantenne dell’uomo è stata colpita con una mazza di legno che le ha provocato la frattura dell’omero. Sull’episodio indaga la polizia che avrebbe identificato gli aggressori

A Partinico, in Sicilia, intanto è caccia al branco che la notte di Ferragosto ha aggredito cinque ragazzi africani nella spiaggia di Trappeto. I cinque, quattro originari del Gambia e uno della Costa d’Avorio, tutti minorenni, avevano passato la notte tra il 14 e il 15 sulla spiaggia insieme a un’ operatrice della comunità di accoglienza in cui sono ospiti per festeggiare il Ferragosto. Ed è probabilmente in quell’occasione che è cominciato un diverbio con un gruppo di ragazzi del posto. Un paio di frasi offensive contro i ragazzi stranieri seguite da qualche spintone. Sembrava però che tutte fosse finito lì. Quando invece, più tardi, i cinque giovani africani si trovavano sulla strada in attesa del pulmino che li avrebbe riportati in comunità, il branco si è scatenato dando vita a un vero pestaggio durante il quale sarebbero stati usati anche dei bastoni. A nulla è servito l’intervento dell’operatrice che ha cercato di fermare gli aggressori, e che invece sarebbe stata spintonata anche lei.

A salvare il gruppo solo il suono delle sirene delle auto della polizia e di carabinieri, chiamati da alcuni passanti, che hanno fatto fuggire gli aggressori.

Partinico non è nuova a episodi di violenza contro gli immigrati. Il 26 luglio scorso un ragazzo senegalese di 19 anni è stato insultato e picchiato mentre serviva a una bar da un uomo che gli ha gridato «Sporco negro, torna al tuo paese».

da il manifesto

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