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23 gennaio 1973 – La polizia uccide lo studente Roberto Franceschi

roberto franceschi

Chiamati dal Rettore Giordano Dell’Amore durante la assemblea indetta dal Movimento Studentesco, un centinaio di agenti del III reparto celere al comando dei vice questori Tommaso Paolella e Cardile e del tenente Addante circonda l’università Bocconi e spara ad altezza d’uomo colpendo alle spalle, mentre fuggono, l’operaio Roberto Piacentini (alla schiena) e lo studente Roberto Franceschi (20 anni) che rimarrà in coma e morirà il 30 gennaio.

La prima versione della Questura, smentita dalle indagini, fu che il giovane era stato colpito da un sasso lanciato dai giovani contestatori.

La Questura quindi, sulla base del rapporto del colonnello Arcangelo Scarvaglieri, avanzò la versione dell’‘agente in preda a raptus’ affermando che l’agente di PS Gianni Gallo avrebbe sparato in stato di semi-incoscienza.

A ricordo di Roberto Franceschi verrà scritta la canzone “Compagno Franceschi sarai vendicato dalla giustizia del proletariato, nel cuore nel canto di chi lotterà il Compagno Franceschi vivrà. Più di vent’anni di dittatura sotto il governo della DC e ancora dobbiamo vivere senza lavoro ne libertà

 

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