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700 persone uccise dalla polizia statunitense dall’inizio del 2016

Da gennaio, le persone uccise dalla polizia nei diversi stati degli USA sono non meno di 700:

– 173 Afro-Americani (NERI), 27,2 % (i Neri sono 12,6 % del totale della popolazione degli USA (320 milioni)

– 111 Ispanici, 17,5 %, 8,7 % de la popolazione USA.

– 324 Bianchi, 51 %, (che sono 63,7 % della popolazione)

Secondo le informazioni disponibili, di queste 700 persone quelle con evidenti segni di “malattia mentale” sono per un terzo fra le vittime bianche e per un quarto fra le nere.

91 poliziotti uccisi dall’inizio 2016 (secondo l’organizzazione Officer Down Memorial Page)

Queste statistiche non sono ancora definitive.

Come mostrano alcuni studi recenti e anche alcuni reportage e video-documentari[1], questa escalation della violenza poliziesca negli Stati Uniti non è affatto casuale, è il risultato inevitabile di tre principali fattori:

–       l’esito del processo la militarizzazione in atto in particolare dalla estensione della RMA (Revolution in Military Affairs) alla rivoluzione negli affari di polizia e la tolleranza zero con l’esempio di Giuliani a new York (e la “contaminazione” della formazione, addestramento e esperienze dei militari nelle diverse missioni nelle guerre in Irak, Afghanistan e altrove con le polizie locali); quindi il continuum della riproduzione delle guerre permanenti contro il terrorismo sino alla “guerra per la sicurezza urbana”;

–       l’escalation della tolleranza zero e della criminalizzazione razzista aizzate dai discorsi di eminenti pseudo intellettuali fra i quali Huntington (e la Fallaci) sino all’accanimento nei confronti dei giovani neri, latinos e anche marginali in genere;

–       la deriva della cosiddetta “guerra allo spaccio” mentre sono indebolite o smantellati dispositivi, le misure e le pratiche di prevenzione sempre a favore di un proibizionismo esasperato che alimenta la riproduzione del business delle droghe e della tossicodipendenza;

–       la sempre enorme diffusione di armi a fuoco negli Stati Uniti.

 In due mandati l’amministrazione Obama non è stata capace di fare nulla contro questi fatti e ora gli Stati Uniti rischiano di avere come presidente Trump o la Clinton che non promettono nulla di rassicurante se non il peggio. Al pari di quanto si fa aggravando i rischi di disastri sanitari-ambientali, le economie sommerse, le neo-schiavitù, la corruzione e le pratiche di dominio violente, la tanatopolitica nei confronti dei migranti, le brutalità e gli assassinii delle polizie si inscrivono nella logica di una gestione liberista che continua a esasperare il disordine e il disprezzo per il futuro stesso della società.

Salvatore Palidda


[1] Si veda anche il film-documentario Do Not Resist (http://www.donotresistfilm.com/ ; http://www.newyorker.com/news/news-desk/do-not-resist-and-the-crisis-of-police-militarization) negli Stati Uniti (e in parte in tutti i paesi) c’è da oltre un decennio un processo di militarizzazione

e The Italian Police Forces into Neoliberal Frame. An Example of Perpetual Coexistence of Democratic and Authoritarian Practices and of Anamorphosis of Democratic Rules of Law (http://www.maklu-online.eu/fr/tijdschrift/ejps/volume-3/issue-1/italian-police-forces-neoliberal-frame/).

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