Menu

26 ottobre 2014: Remì, giovane ecologista ucciso dalla polizia francese

Il ragazzo è morto, non lo devono sapere”. Remì, un ecologista francese di 21 anni, venne ammazzato dalla polizia con una granata mentre manifestava contro una diga che avrebbe distrutto un intero ecosistema. Era il 26 ottobre 2014

Rémi era nato a Tolosa il 31 agosto del 1993 ed era stato cresciuto con un amore sconfinato per l’ambiente. I genitori erano ecologisti e gli avevano trasmesso la passione per queste tematiche, che approfondì tramite l’attivismo e anche gli studi, iniziando un corso di laurea in biologia.

Tutto comincia quando la Francia inizia a valutare la possibilità di costruire una diga sul fiume Tescou, nel dipartimento della Garonne. Un progetto che avrebbe portato vantaggi ai grandi proprietari terrieri dell’area, facilitando l’irrigazione dei latifondi agricoli e causando, allo stesso tempo, danni consistenti a un ecosistema variegato nonché l’espulsione dalle terre di decine di piccoli contadini della zona.

Il progetto inizia a essere discusso nei primi anni di questo decennio e subito partono le proteste dei piccoli agricoltori e delle associazioni ambientaliste. La tensione diventa sempre più alta nel corso degli anni e raggiunge il culmine nell’ottobre del 2014, quando migliaia di manifestanti si accingono a occupare l’area dove dovrebbero sorgere i primi cantieri.

Il governo socialista di Hollande reagisce inviando migliaia di agenti a presidiare la zona. Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre gli scontri tra manifestanti e polizia diventano particolarmente duri. Rémi era con un gruppo di amici e si avvicina ai poliziotti urlando contro la repressione in atto. A questo punto le fonti variano: secondo le forze dell’ordine il ragazzo stava lanciando addirittura una bomba molotov contro gli agenti. Bombe che non sono mai state ritrovate. Fatto sta che gli agenti decidono di reagire utilizzando granate di vario tipo, comprese quelle stordenti. Una di queste raggiunge Rémi, incastrandosi tra la sua schiena e lo zaino. L’esplosione gli dilania la schiena e lo uccide praticamente sul colpo.

Quando i poliziotti vedono che non si rialza provano a trascinarlo via lasciando una scia di sangue per terra. Le parole dell’ufficiale di polizia presente al momento della morte si commentano da sole: “Non devono sapere”.

Le indagini sull’accaduto sono passate, come al solito, sul corpo della vittima. Era ubriaco. Era un violento. Era un sociopatico. E lo Stato francese, nel gennaio 2018, ha assolto i poliziotti responsabili.

Ma la lotta contro la diga avrebbe avuto infine successo: il progetto è stato annullato circa un anno dopo la morte di Rémi. Una vittoria che ha portato e porterà il suo nome, una vittoria pagata col sangue di un ragazzo che aveva deciso di lottare per l’ambiente e per i diritti di tutti.

( da Cannibali e Re e Cronache Ribelli )

Leave a Comment

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>