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Fascismo e capitali nascosti, la storia di Chatillon, habitué affezionato dei camerati romani

Frédéric Chatillon

Avevamo già letto su L’Espresso del 2 novembre 2014 e l’avevamo già segnalato https://www.osservatoriorepressione.info/roma-la-moda-dei-bistrot-francesi-e-fascisti/ ) l’intrusione nella ristorazione romana di locali vicini a persone di rilievi di Casapound. Scriveva l’Espresso “Roma, nel quartiere Prati, 
 è stato aperto di recente “Le Carré Français”, un lussuoso concept-store che si estende su 600 metri quadrati dove si vendono prodotti alimentari francesi con annesso ristorante. Uno spazio attraente. E che suscita curiosità visti i nomi dei proprietari: Jildaz Mahé 
 e sua moglie Florence Lagarde. Lui è un vecchio militante del gruppo di estrema destra “Groupe Union Défense” (Gud), noto per le pratiche violente, mentre lei 
 è considerata molto vicina a Marine Le Pen. Sulla pagina Facebook del ristorante molti ex membri del “Gud” esaltano le qualità culinarie del locale.

E la stessa cosa fanno dei militanti di “CasaPound”. Proprio vicino alla sede di “CasaPound” qualche mese fa è stato invece aperto il “Carré Monti”. I proprietari? Di nuovo due francesi di estrema destra, Pierre Simoneau 
 e Sébastien de Boëldieu. 
 Il primo gestisce con Gianluca Iannone, leader di CasaPound, l’osteria “Angelino”, il secondo promuove l’organizzazione italiana in Francia. Qui gli avventori mostrano orgogliosi 
 i loro tatuaggi con la scritta mussoliniana “Me ne frego”, sui muri un ritratto di Giovanna d’Arco e una pubblicità razzista del cioccolato “Banania”. 
 «Il Carré Monti vende prodotti del Carré français», conferma Chiara, compagna di de Boëldieu. I due locali sono regolarmente frequentati da un altro francese di estrema destra trasferitosi a Roma, Frédéric Chatillon. La società di quest’ultimo, 
 la “Riwal” nel 2012 si è occupata della campagna presidenziale di Marine Le Pen, di cui era compagno d’università. Qualche mese fa, grazie alle sue entrature negli ambienti neofascisti romani, Chatillon aveva anche organizzato un incontro tra Assunta Almirante e Marine 
 Le Pen. Marine, come tutti 
 i politici in Francia, ha un suo “micro-parti”, termine che definisce strutture politiche incaricate di raccogliere 
 fondi per finanziare i partiti aggirando la legge sul loro finanziamento. Quello di Marine si chiama “Jeanne”, 
 è presieduto da Florence Lagarde (pure compagna di università) e ha stretti rapporti con la società di Chatillon. Manifestanti con bandiere di Casapound a Roma. Connessioni che sollevano molte domande. Perché questi militanti di estrema destra si sono trasferiti a Roma? Che scopi hanno? Quali legami hanno con la Le Pen? Marine, nel tentativo di dare una patina di rispettabilità al Front National ha deciso di citare 
 in giudizio chiunque definisca 
 il partito di “estrema destra”. Quando le era stato chiesto, nel 2012, dei suoi rapporti con Chatillon lo aveva definito un “prestatore di servizi”. Quali servizi rende oggi a colei che vuole diventare nel 2017 presidente della Francia?”

Avevamo letto con interesse queste notizie, ma in nessun modo avevamo idea della provenienza e della circolazione dei capitali necessari per l’acquisto dei locali e della loro gestione. Oggi abbiamo qualche elemento in più in relazione al noto fascista francese Chatillon, grande frequentatore di Roma, di cui all’articolo citato de l’Espresso. Un’agenzia citata dal Velino scrive oggi testualmente: Panama Papers, coinvolti anche stretti collaboratori di Marine Le Pen. Potrebbero aver trasferito denaro attraverso societa’ di Hong Kong, Singapore, Panama. Nel mirino Frederic Chatillon e Nicolas Crochet, ex consigliere economico della leader del Front National (ilVelino/AGV NEWS/Sputnik) Mosca, 05 APR – Business people and experts from the French National Front party leader Marine Le Pen’s close circle may have been involved in illegal offshore schemes, local media reported Tuesday, citing alleged data leaks from the Panama-based firm Mossack Fonseca. According to the Le Monde newspaper, people close to Le Pen may have been transferring money through a complex system involving companies in Hong Kong, Singapore, Panama and the British Virgin Islands. Their alleged plan was to extract money from France, bypassing local anti-money laundering measures. According to the publication, businessman Frederic Chatillon and a former adviser to Le Pen on the economy, Nicolas Crochet, may have been involved in the scheme. Both are defendants in an investigation into the financing of the politician’s election campaign in 2012. In soldoni stiamo parlando di imputazioni su trasferimenti illegali di importanti somme di denaro aggirando le norme sull’antiriclaggio; il protagonista di questi eventuali giri di denari è proprio il nostro “romano” di adozione Chatillon.

Noi avevamo intuito qualcosa di anomalo, ma la polizia preventiva del Viminale del prode Alfano, (cfr https://www.osservatoriorepressione.info/il-documento-shock-del-ministero-dellinterno-casapound-solo-bravi-ragazzi/ ) anche di recente non si accorge di niente, avendo classificato Casapound in un tristemente noto documento ufficiale come un’organizzazione in fondo di bravi ragazzi, talvolta un po’ esuberanti. Alla luce delle notizie provenienti dalla Francia la Digos e la Guardia di finanza non hanno proprio nulla da dire o forse da indagare? Non si erano accorti di niente in questi mesi?

Gioele Dax

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