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Migranti: Tra Idomeni e Calais sulle macerie dell’Unione Europea

Da Idomeni (confine tra Grecia e Macedonia) a Calais (tra Francia e Inghilterra) continua la guerra contro i migranti dell’Unione Europea.

IDOMENI – Dopo lo sfondamento del confine di lunedì 29 febbraio, e i lacrimogeni sparati dalla polizia macedone, resta alta la tensione alla frontiera greco-macedone anche oggi, martedì 1 marzo. Al momento sono circa ottomila le persone bloccate, mentre la capacità di accoglienza del campo di transito in territorio greco non supera le 2500 persone.

Le autorità macedone continuano a tenere chiuso il valico, lasciando passare solo 80 persone ogni 24 ore, esclusivamente di nazionalità irachena e siriana. Il campo oramai è oltre ogni limite di sovraffollamento, e circa la metà della presenze è di minori, accompagnati e non, di fatto abbandonati a se stessi.

Da Idomeni la corrispondenza in inglese (tradotta in italiano) con un compagno greco di Aid Delivery Mission, una delle realtà antirazziste e solidali che si trova a Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, occupandosi in particolare di distribuire ogni giorni settemila pasti ai migranti bloccati al confine, oltre che a organizzare momenti di animazione per i piccoli bloccati al confine con l’aiuto di volontari-clown.

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CALAIS – Dopo un’altra notte di forte tensione, con alcuni scontri tra migranti e polizia, sono ricominciate stamattina, martedì 1 marzo,  le operazioni di  sgombero della parte sud della Giungla di Calais, nord della Francia. Durante la notte la polizia in tenuta antisomma ha sparato  gas lacrimogeni contro i migranti che hanno provato, sassi alla mano, a bloccare ruspe e demolizioni.  Le autorità francesi vogliono deportare i migranti in container di  spedizione situati in un’altra zona della Giungla o nei centri sparsi nel resto della Francia, ma i migranti si rifiutano, temendo che in questo modo siano costretti a essere identificati definitivamente in Francia e a dover rinunciare a superare la Manica arrivando in Inghilterra.

Da Calais la corrispondenza con Danilo Ceccarelli, giornalista freelance.

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MINORI – Da Calais a Idomeni si consuma una “palese violazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia”: é la denuncia dell’Unicef Italia. “Ciò che sta  accadendo è intollerabile – aggiunge in una nota il portavoce Andrea Iacomini -. Lo scenario cui stiamo assistendo ha le forme  e le caratteristiche di qualcosa che l’Europa e il mondo ha già vissuto nella Seconda Guerra Mondiale, non possiamo accettarlo,  non può accadere in Europa”. Le immagini riprese dai media mainstream “sono la rappresentazione finale di un fenomeno che ha le sue radici  nella fuga da conflitti che la comunità internazionale non è
riuscita a risolvere, che sono cresciuti in intensità e violenza nel corso degli anni”.

da Radio Onda d’Urto

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