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Ventimiglia: Sgombero del campo informale Valle del Roja. 5 fermati

Nuovo sgombero  lunedì 1 agosto, a Ventimiglia, confine tra Italia e Francia, del campo autogestito di Valle del Roja, dove si trovavano oltre duecento migranti. Il campo sorge a pochi metri dal campo gestito dalla Croce Rossa.

Alle 7 del mattino, sono arrivate le volanti e i blindati della polizia. Una cinquantina hanno cercato di opporre resistenza ma alla fine sono stati tutti trasferiti all’interno del campo della croce rossa. Un migrante è stato identificato

Cinque solidali europei sono stati portati in commissariato, dove si trovano tutt’ora.

L’aggiornamento con Claudio, compagno del csa Paci Paciana di Bergamo e del Progetto 20K, raggiunto attorno a mezzogiorno a Ventimiglia.  Ascolta o scarica qui.

Aggiornamenti:

Dopo lo sgombero, ieri lunedì 1 agosto, del campo informale in Val Roja, i 5 solidali fermati sono stati liberati.

Ad un solidale italiano è stata notificata una sanzione amministrativa da Euro 2582 a Euro 10.329 per blocco totale della circolazione e una per invasione e occupazione di proprietà e terreni (con relativa multa di 516 Euro). Ha inoltre ricevuto un foglio di via da 16 comuni della provincia di Imperia valido tre anni.

I tre solidali francesi e il solidale inglese fermati/e sono stati/e espulsi/e dal territorio italiano per 5 anni e sono stati denunciati/e per invasione e occupazione di proprietà e terreni (con relativa multa di 516 euro ciascuno).

Venerdì 5 inizia proprio a Ventimiglia il campeggio internazionale contro i confini: domenica prevista anche una manifestazione indetta dal Presidio NoBorders.

Tutti gli aggiornamenti da Ventimiglia con Claudio del Paci Paciana. Ascolta o scarica

Con Claudio facciamo il punto della situazione anche su quanto accaduto a una ragazzo migrante tre giorni fa. Il giovane è stato malmenato e arrestato dopo un diverbio con un mediatore della Croce Rossa all’interno del campo gestito dalla CRI. Processato ieri, lunedì 1 agosto per direttissima al tribunale di Imperia, è stato condannato per lesioni aggravate e resistenza a 6 mesi (con condizionale) emesso anche  un provvedimento di espulsione. Il migrante attualmente è libero.

 Aggiornamenti da Presidio permanente no border Ventimiglia

Ventimiglia. In risposta all’incremento dei migranti in transito la macabra routine delle deportazioni è ricominciata. Oggi, intorno a mezzogiorno, una cinquantina di persone sono state caricate su due pullman della compagnia Riviera Trasporti e trasportate altrove. Al momento non abbiamo altre informazioni circa la destinazione.

In seguito allo sgombero del campo informale, quando la polizia aveva forzato gli shebab a entrare nel campo gestito da Croce Rossa e Prefettura, le istituzioni si trovano ora a dover gestire oltre 750 presenze, un numero ben superiore alla capacità del centro. Il livello di controllo è molto elevato: i servizi assistenziali, di cui si fa vanto il centro in quanto modello alternativo all’autogestione, sono non soltanto inefficienti ma anche legati a procedure di registrazione e pratiche di controllo. Inoltre, la presenza delle FdO nei pressi del centro è una costante minaccia alla libertà di circolazione dei migranti dentro la città, che si intensifica con la chiusura dei cancelli durante il coprifuoco notturno.

Lo chiamano centro di accoglienza temporaneo, si traduce in una sorta di regime di semidetenzione.

In questo contesto di repressione e razzismo di Stato, il ragazzo sudanese, il quale domenica scorsa si era ribellato al divieto di accesso ai servizi igienici del campo istituzionali, è stato condannato a sei mesi con condizionale e decreto di espulsione per resistenza e lesioni aggravate. Si trova ora in un CIE.

Il campeggio (5-10 agosto) e la manifestazione di domenica 7 a Ventimiglia diventano sempre più un’occasione per cercare di sabotare insieme il governo del confine e aprire spazi di possibilità in uno scenario in cui si soffoca.

FREEDOM HURRYA LIBERTÀ

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Di seguito, il comunicato del Progetto 20K, diffuso nella giornata del 1 agosto:

VENTIMIGLIA: SGOMBERATO IL CAMPO INFORMALE DEI MIGRANTI – L’ACCOGLIENZA E’ COATTA!

Questa mattina alle ore 07.00 la Polizia s’è presentata al campo informale dei migranti e l’ha sgomberato.

Le oltre duecento persone che erano presenti sono state minacciate dalle Forze dell’Ordine presenti (diverse volanti, due macchine della Digos e due blindati). L’iniziale resistenza di una cinquantina di presenti ha dovuto cedere alla pressione della Polizia; è bene ricordare sempre infatti che la condizione di particolare vulnerabilità dei migranti in transito li mette in una condizione di ricattabilità enorme per cui anche la rivendicazione di elementari diritti diventa qualcosa di estremamente pericoloso.

Durante le operazioni 5 solidali europei e un ragazzo migrante presente al campo sono stati fermati (il migrante non è stato fermato, ma solo identificato, ndRodu) e portati via dalla Polizia, al momento non si sa per quale motivo, con quali accuse e se in stato di fermo o altro, i loro telefoni sono al momento spenti e non se ne ha notizia.

Sempre durante le operazioni a quanto sembra la Polizia ha sequestrato le pentole e le attrezzature da cucina dopo che già nei giorni scorsi aveva effettuato un primo sequestro di materiale analogo.

È evidente che ad essere sotto attacco è proprio la capacità autonoma di organizzarsi dei migranti!

L’assurdità e pretestuosità dell’operazione di stamattina è lampante: i migranti sono stati forzatamente portati dentro il campo della Croce Rossa che avevano sino ad ora rifiutato. L’accoglienza in questo modo diventa coatta e coercitiva!

Il campo della Croce Rossa ha trecento posti che fino a questo momento erano pressochè vuoti in quanto i metodi di gestione (modalità di registrazione, pasti, libertà di movimento ecc) erano rifiutati dai migranti.

Fra poco, alle ore 10:00, al tribunale di Imperia inizierà il processo per direttissima al migrante pestato e ammanettato l’altro giorno. E’ accusato di resistenza a pubblico ufficiale, poiché ha tentato di evitare l’arresto (aggiornamento ore 14: è finito il processo al migrante, conclusasi con una condanna a sei mesi con condizionale e un decreto di espulsione dall’Italia. Alcun* solidali presenti fuori dall’aula sono stati identificati dalla polizia, ndRodu)

Invitiamo tutte e tutti a seguire gli aggiornamenti qui

da Radio Onda d’Urto

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