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Trenitalia e Polizia "sequestrano" gli studenti alla stazione di Colleferro e impediscono la loro partecipazione alla manifestazione a Cassino

Giovani manifestanti che stavano andando alla manifestazione Fiom a Cassino sono stati fatti scendere dal treno all’altezza di Colleferro. Il treno con a bordo circa 500 studenti della Sapienza partito stamattina alle 7.30 da Roma Termini e diretto a Cassino per la manifestazione indetta dalla Fiom è stato infatti bloccato all’altezza della cittadina laziale. Gli studenti sono scesi dal convoglio e hanno inscenato la protesta.
“Ci sentiamo presi in giro – racconta uno studente – Ferrovie dello Stato e la Digos ci avevano assicurato a Termini che ci avrebbero fatto arrivare a Cassino invece a Colleferro il nostro treno si è misteriosamente fermato. Siamo circa 500 tra studenti, precari e rappresentanti dei centri sociali. Vogliono impedirci di manifestare. Rimarremo sui binari finché il nostro treno non ripartirà”.
Le Forze dell’ordine, anche con il supporto della Polizia Scientifica, hanno proceduto alla documentazione di tutte le fasi dell’iniziativa di protesta e hanno denunciati all’Autorità giudiziaria gli studenti
“E’ stata vergognosa l’operazione messa in atto questa mattina nei confronti degli studenti che si recavano a Cassino a manifestare, che si sono visti prima bloccare il treno a Colleferro e poi sentiti minacciare di denunce a loro carico, perciò protestando a ragione per il sequestro subito da parte delle autorità”. E’ quanto afferma in una nota il segretario nazionale del prc/Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero. “Mentre il presidente del consiglio rivendica impunità totale per le proprie malefatte – osserva il segretario del Prc/FdS – agli studenti viene impedita la libertà di manifestare a fianco degli operai metalmeccanici. Esprimo quindi la nostra piena solidarietà agli studenti illegalmente sequestrati”.

Comments ( 3 )

  • non capisco: ho sentito da un telegiornale che il motivo era perché non avevano il biglietto (o ritenevano di non pagarlo), e una volta fatti scendere hanno occupato i binari… o ne erano sprovvisti per accordi presi in precedenza?

  • Anonymous

    A Termini la Digos e un pò di celere bloccava l’ accesso al treno e dopo una trattativa, in cui dovevano fare da tramite con FS, ci hanno detto che potevamo prendere il treno gratuitamente, evidentemente non volevano casini a Termini, e quindi siamo saliti e partiti..arrivati a Colleferro il treno si è fermato e ci è stato detto che non sarebbe ripartito se non facevamo i biglietti, ad accomnpagnare FS c’ erano carabinieri e polizia di Colleferro..è partita una trattativa e mentre si svolgeva sono stati occupati i binari..FS ci ha detto che se pagavamo un biglietto cumulativo ci lasciavano partire, raccolti i soldi e fatto il biglietto non ci hanno fatto partire comunque e quindi si è ritornati sui binari e nel frattempo è arrivata la celere e la Digos di Roma…ci hanno tenuti 4 ore fermi lì con l’ obietttivo politico di non farci arrivare a Cassino..è ripartita una trattativa almeno per farci tornare a Roma ma volevano che pagassimo il prezzo pieno del biglietto..ovviamente ci siamo fatti scalare quelli che cci avevano fatto fare prima..ma mancavano 80€..ma hanno preferito perdere tutti i soldi dei treni che nel frattempo non son potuti partire piuttosto che farci lo sconto..finita la manifestazione a Cassino il corteo ha occupato la stazione di Cassino nel tentativo di sbloccare la trattativa e alla fine la Cgil haa pagato la rimanenza del biglietto..

    Uno studente

  • riot n roll

    Sabato 21 Febbraio è successa una cosa analoga alla stazione di Milano Centrale in occasione del corteo NOTAV a Torino. Ai compagni e le compagne di Milano è stato impedito di salire sul treno per TO nonostante avessero il biglietto cumulativo; uno schieramento di Digos e celere ci ha impedito l’accesso al primo treno, che è partito senza di noi. Questo è un abuso di potere da parte di chi è seduto dietro la sua scrivania e manda in campo le sue pedine blu contro altre pedine: i civili.
    La scelta del prefetto ha conseguito ritardi e cancellazioni su tutta la linea Milano-Torino e ha nuovamente deluso i pendolari e tutta l’utenza.
    A Novara siamo stati bloccati insieme agli altri passeggeri per più di un’ora e gli stessi pendolari hanno abbracciato la nostra causa, anche loro indignati con la Polizia e con le Ferrovie.
    Il responsabile FS è stato fischiato, insultato e disapprovato anche da alcuni agente della celere, che lo hanno reputato “scemo” per la sua decisione folle.
    Arrivati a Torino Porta Susa siamo stati accolti da una cinquantina di celere e digos, di nuovo. L’altoparlante della stazione annuncia: “Questo treno termina la sua corsa a Torino Porta Susa, ci scusiamo per il disagio.” Caos tra i passeggeri già nervosi per i ritardi e le cancellazioni, la metropolitana non è in funzione.
    Dopo 20 minuti l’altoparlante rettifica quanto prima detto e il treno arriva regolarmente a Torino Porta Nuova.
    I compagni scendono dal treno nuovamente accolti dai caschi blu e, ormai a corteo finito, sfilano per le strade di Torino fino alla Cavallerizza.

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