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«Pezzi di merda, andatevene», e prendono a sprangate quattro migranti

Sprangate contro ragazzi migranti ospiti del Centro di Prima Accoglienza per minori non accompagnati di San Cono in provincia di Catania. Uno dei ragazzi aggrediti nel raid si trova ora in rianimazione e lotta tra la vita e la morte. Tutto è stato filmato con un telefonino

Urla. E pianti. Ma non solo: paura, istinto di sopravvivenza, rassegnazione. Il terrore che singhiozza in lingua araba. «Per favore, no parlo italiano», implora una delle vittime predestinate. In un’inquadratura si scorge la campagna brulla, dal verde sbiadito. Fin quando si ascolta una voce dall’accento siciliano: «Spara, spara…». Un altro giovane grida: «Merda, siti merda».
S’intravvede una pistola. Qualcuno pronuncia la parola «fimmini». Altre urla. E pianti. Sopraffatti da una minaccia, in dialetto: «Pezzi di merda, ve ne dovete andare, non dovete venire più in paese». Perché «o mo’ paisi nun s’abbabbia». Già, non si scherza. Davvero. Poi le immagini si fanno confuse. Ma si ode, nitidamente, un colpo sordo. Una mazza da baseball. Infierire su un corpo nero e segaligno. Missione compiuta. «Amunnini, carusi. Amuni’…». Si sente un’auto che sgomma. Mentre il video si chiude col viso di un ragazzino ferito, in preda a un rantolo affannoso col sole cocente in sottofondo.

L’aggressione è venuta alla luce ieri intorno alle ore 17, quando al Presidio Ospedaliero di Caltagirone tramite ambulanze del “118” giungevano 4 minori extracomunitari di età compresa fra i 16 e i 17 anni, di nazionalità egiziana, ospiti del C.P.A. per Minori non accompagnati di San Michele di Ganzaria.  Uno di questi (M. M. nato nel 2000) veniva subito trasferito al Reparto di Rianimazione dell’Ospedale Civile Garibaldi Nesima di Catania, versando in pericolo di vita per gravi lesioni al capo. Nel corso della nottata il ragazzo è stato  sottoposto a un delicatissimo intervento neurochirurgico di rimozione di un grosso ematoma al cervello. Gli altri minori sono stati invece dimessi ciascuno con prognosi di giorni 5 per contusioni in varie parti del corpo

A questo punto partivano le indagini del personale del Nucleo Operativo dei Carabinieri e delle Stazioni dell’Arma di San Cono e San Michele di Ganzaria. Agli investigatori, i tre minori dimessi dopo le cure mediche hanno raccontato, con dichiarazioni univoche, che che nel corso della mattinata si erano recati a piedi in San Cono dove era in corso il mercato settimanale e, dopo avere acquistato qualche maglietta si avviavano, sempre a piedi, verso il C.P.A. di San Michele di Ganzaria, il centro gestito dalla Cooperativa San Francesco che ospita circa 25 minori extracomunitari provenienti dal Centro e dal Nord Africa.

Raggiunta la S.P. 60 in contrada Consorto, quando mancavano poche centinaia di metri per raggiungere la destinazione, giungevano due autovetture non meglio indicate con a bordo complessivamente cinque giovani sconosciuti. Dalle stesse scendevano tre giovani armati ciascuno da mazza da baseball e uno anche di una pistola (poi risultata essere giocattolo). I rispettivi conducenti invece rimanevano a bordo.

La gang allora si sarebbe avvicinata ai minori stranieri, e avrebbe cominciato a colpirli ripetutamente con le mazze in argomento. In particolare si sono accaniti sul minore M. M. colpendolo con violenza al capo sia con le mazze che con il calcio della pistola. Gli altri tre immigrati invece venivano colpiti alle braccia e alle gambe.

In manette sono finiti i fratelli Giacomo Severo ( 32 anni) e Davide Severo Davide (23 anni), oltre al diciottenne Antonino Spitale. (da La Sicilia)

Comments ( 1 )

  • Daniela

    Maiali vi auguro di patire dieci volte di più la violenza che avete inferto a quei poveri quattro ragazzi. Merda razziste

  • Deep Blue

    Un violento buono è un violento morto violentato. Nessuna pietà nei confronti delle non-persone violente e razziste.i

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