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NoTav, presidio San Didero: La polizia blocca rifornimenti ai quattro compagn* sul tetto. Appello solidale

Prosegue la resistenza notav a San Didero, Val di Susa, contro il nuovo autoporto, opera (inutile) e accessoria dell’inutile (e devastante, per abitanti e territori) alta voracità ferroviaria.

Dopo 7 giorni di resistenza sul tetto i compagni e le compagne sul tetto dell’ex Autoporto di San Didero sono rimaste senza cibo e acqua.

Dopo che due compagne – si legge sulla pagina Facebook del Presidio – sono riuscite ad eludere le guardie e filo spinato, per dare un cambio e portare viveri, la polizia ha ormai circondato con torri faro l’ex autoporto e abbattutto gli alberi che potevano essere un rifugio sicuro per eventuali sortite notturne. Ora la situazione è critica”.

In segno di protesta, all’impossibilità di ricevere rifornimenti, due compagni si sono incatenati ad una struttura di ferro sul tetto da cui non è prevista la possibilità di liberarsi autonomamente. (video)

Non lasciamoli soli!

La corrispondenza di Radio Onda d’Urto  con Giobbe, di Radio No Tav, trasmissione in onda su Radio Blackout. Ascolta o scarica

La corrispondenza telefonica di Radio Onda Rossa con una compagna No Tav Ascolta o Scarica

Aggiornamento ore 18: sul tetto del presidio di San Didero, dove da una settimana resistono diversi No Tav, sono arrivati pompieri, polizia, digos e croce rossa.
Obiettivo: sgomberare il presidio resistente, mentre sotto, nel piazzale dell’Acciaieria, si è ritrovato un nuovo presidio solidale. La corrispondenza dal tetto dell’ex autoporto di San Didero con uno dei compagni No Tav sul tetto. Ascolta o scarica

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